Home CRONACA CRONACA ITALIA Coronavirus, bar a Fontana di Trevi: “Vietato l’ingresso ai cinesi”

Coronavirus, bar a Fontana di Trevi: “Vietato l’ingresso ai cinesi”

Come abbiamo scritto in un altro articolo, l’ignoranza e le fake news sono una miscela ‘esplosiva’, capace di generare danni imprevedibili. Di contro è anche vero che tale è stata la rapidità degli eventi, che moltissime categorie (commercianti in primis), si sono trovate a dover gestire una situazione delicata, senza nessun supporto o consiglio sul da farsi. Così, nel ‘fai da te’, sicuramente in buona fede, può capitare poi di inciampare nell’eccesso. Come è capitato stamane nella Capitale dove, in un bar di via del Lavatore, nei pressi della centralissima Fontana di Trevi è stato affisso un cartello dove, in lingua inglese, a causa del coronavirus: “a causa delle disposizioni internazionali di sicurezza, a tutte le persone provenienti dalla Cina non è permesso di entrare in questo posto. Ci scusiamo per il problema“.
Attenzione però, non è un cartello discriminatorio ‘a senso unico’ – cioè rivolto esclusivamente rivolto ai cinesi – ma, come viene specificato: a chi ‘proveniente’ dalla Cina.

L’associazione commercianti: ‘Non sappiamo cosa fare’

Un’iniziativa dalla quale si sono prontamente dissociati tutti i commercianti dell’area. Come ha subito affermato la titolare di una nota pelletteria: ‘’Ci dissociamo da quanto accaduto. E un cartello forte che è una pessima pubblicità per il nostro quartiere di Trevi’’. Sorpresa ma al tempo stesso dubbiosa invece una ristoratrice che ha ammesso: ‘’Certo non facciamo bella figura, ma come dobbiamo fare?” poi però, riferendosi alla coppia di cinesi risultati contagiati ed ora ricoverati, aggiunge: “Non si sa che giri abbiano fatto queste due persone, non mi sento di dissociarmi completamente da quel cartello. Ci sono persone che possono entrare da me e stare due o tre ore. Io un po’ di paura ne ho“.
Dal canto suo, a prendere ufficialmente le distanze dal cartello esposto dal bar, è stato Patrizio Patrizi, presidente della locale associazione, il quale ha dichiarato che ‘’L’associazione commercianti prende le distanze dal cartello e dal suo contenuto ma siamo oggettivamente preoccupati della situazione“, ha però sottolineato Patrizi, spiegando che “Il turismo cinese è abbondantemente presente a Trevi e – denuncia – non abbiamo ricevuto alcuna informativa dalle autorità su come comportarci e cosa fare. Al 90 per cento i due turisti cinesi, positivi al coronavirus, sono passati da Trevi. Non chiediamo rassicurazioni ma informazioni, tipo ‘utilizzate le mascherine’. Il rischio di psicosi è facile. Noi stiamo navigando a vista. Il pericolo che c’è nel rione Trevi è maggiore che a Tor Tre Teste’’.
Max