Sono giorni decisivi per l’allentamento delle misure restrittive imposte per contenere la diffusione del virus. Prima fra tutte il coprifuoco, questione che divide la maggioranza governativa. Il centrodestra e Italia Viva spingono per “riaperture senza coprifuoco”, mentre sono più cauti, sulla “via della gradualità e prudenza” invocata dal premier Mario Draghi, Movimento 5 Stelle e Partito democratico.
Molto probabile lo slittamento di un’ora del coprifuoco, dalle 22 alle 23. Resta però il nodo sulla data: gran parte delle forze politiche chiede l’allentamento della misura già da lunedì 17 maggio, mentre l’ala rigorista, sostenuta dal ministro della Salute Roberto Speranza, preferirebbe attendere il 24 maggio per aver un quadro più chiaro della situazione epidemiologica nel Paese.
In ogni caso nella cabina di regia di oggi convocata dal governo (11.30) si discuterà della questione sostegni alle imprese e non sulle riaperture, argomento che verrà esaminata nei prossimi giorni tra le forze di maggioranza insieme al Comitato tecnico scientifico.
Nel frattempo ristoratori ed esercenti sono in attesa di un allentamento delle restrizioni. Secondo la Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, ogni ora di apertura in più vale 44 milioni di euro al giorno, ovvero 1,3 miliardi al mese. Lo spostamento alle 23 del coprifuoco, però, non convince tutti i titolari di bar e ristoranti, che ne chiedono l’abolizione totale.