Anche il Lazio ‘chiude’ prima. Nella serata di mercoledì il presidente Zingaretti ha firmato un’ordinanza che prevede il ‘coprifuoco’ nella regione: a partire da venerdì 23 ottobre, e per un mese, dalle 24 alle 5 di mattina si potrà uscire solo per comprovati motivi di necessità. Tradotto: per mettere piede fuori di casa sarà necessaria l’autocertificazione, che torna a regolare la vita dei cittadini. In questo caso solo notturna.
Un passo inevitabile, ha affermato Zingaretti, per frenare la rapida salita della curva dei contagi nel Lazio, la seconda regione per numero di ricoveri causa Covid. Per quali motivi si potrà quindi uscire di casa? Lo spiega il contenuto dell’ordinanza firmata ieri: “Sul territorio della Regione dalle 24 alle 5 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative (a titolo esemplificativo il tragitto domicilio, dimora e residenza verso il luogo di lavoro e viceversa), gli spostamenti motivati da situazioni di necessità o d’urgenza, ovvero per motivi di salute. La sussistenza delle situazioni che consentono gli spostamenti in tale arco temporale incombe sull’interessato tenuto ad attestarlo con dichiarazione resa ai sensi degli articoli 46, 47 e 76 del D.P.R 28 dicembre 2000, n. 445”, si legge.
“Con questo nuovo provvedimento viene rimodulata l’intera rete ospedaliera regionale ampliando e rafforzando i posti dedicati al COVID-19 seguendo l’andamento della curva epidemiologica – ha dichiarato Zingaretti – In questi mesi il nostro lavoro è stato costante, non ci siamo mai fermati e grazie alla collaborazione di tutti nel Lazio solo ad ottobre sono stati effettuati 300mila tamponi, oltre 15mila in media al giorno e siamo la prima regione in Italia per numero di casi testati in proporzione alla popolazione”, ha spiegato il presidente della regione Lazio.