In questa fase dell’emergenza Covid-19, “con la bella stagione” e “con i numeri che stanno scendendo” in modo costante, “penso che dobbiamo concentrarci sulle cose veramente essenziali ed essere più permissivi laddove possibile”. Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova, ad ‘Agorà su Rai3 ha ribadito di essere “sempre stata contraria a mantenere il coprifuoco alle 22” e ha valutato positivamente la prospettiva di allentamenti più diffusi delle misure anti-contagio a breve: “La data del 2 giugno anche a me sembra possibile per le riaperture generalizzate”, ha affermato.
“Siccome sappiamo perfettamente che il contagio avviene nei luoghi chiusi, lasciamo che le persone stiano all’aperto il più possibile”, è l’invito della scienziata. “Questo è un momento in cui dobbiamo spingere le persone a stare fuori casa e non dentro casa”, ha sottolineato, avvertendo che “spesso i ragazzi per il problema del coprifuoco tendono a fare cose molto peggiori” come ad esempio “dormire tutti insieme. A questo si aggiunga il fatto che non c’è nessun dato scientifico che dimostri che un’ora di differenza possa cambiare in maniera incisiva l’andamento dell’epidemia”.
Anche in merito alle grandi manifestazioni, “ci sono ormai dei dati su esperimenti che hanno funzionato, con persone tamponate o vaccinate”, ha ricordato Viola citando il caso di “Barcellona: un concerto con 5mila persone”, in occasione del quale, grazie alle precauzioni prese, “non ci sono stati contagi. Dobbiamo fidarci degli strumenti scientifici che ci sono: vaccini da un lato, tamponi dall’altro”.