Fin da subito, cercando di arginare la rabbia e la delusione delle Regioni e delle Province autonome, prima la ministra Gelmini, e poi Di Maio, hanno affermato che la volontà del governo è quella di andare incontro ai commercianti e ai cittadini e che, con puntualità, sarà seguito l’andamento della curva epidemiologica, per poter agire su coprifuoco e restrizioni.
Ed anche oggi fonti interne al governo hanno rimarcato che, riguardo al ‘monitoraggio della situazione’, questo avverrà già “a 2-3 settimane dalle aperture del 26 aprile, dunque metà maggio come abbiamo detto sin da subito, annunciando le aperture step by step. Se si può, ovvero se i dati lo consentono, valuteremo modifiche“.
Oltretutto, riformulando un ordine del giorno presentato da Fdi – circa l’abolizione del coprifuoco – condividendolo, la maggioranza avrebbe convinto il governo “nel mese di maggio a valutare, sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale, l’aggiornamento delle decisioni prese con il decreto-legge n. 52 del 2021, anche rivedendo i limiti temporali di lavoro e spostamento”.
Dal canto suo Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fdi alla Camera, ha tenuto a rimarcare che “Noi non ci aspettiamo niente di particolare dall’esecutivo, sembra abbiano grandi difficoltà. Ci aspettiamo solo che trovino una soluzione concreta per gli italiani“.
Max