Facendo ‘sudare freddo’ più di una volta il team preposto ala sua sicurezza, fin dal primo giorno dell’invasione russa in Ucraina, Papa Francesco ha sempre continuato a ripetere di essere intenzionato a recarsi a Kiev.
Una visita che avrebbe sicuramente anche un forte ‘impatto politico’, e che, di conseguenza, comporterebbe anche un incontro on il patriarca ortodosso Kirill. Una sorta di mission anche ‘diplomatica’, davanti alla quale, anche lo stesso Putin non potrebbe mostrare indifferenza.
Un argomento dunque ‘caldo’, come ha confermato stasera il segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, Paul Richard Gallagher, intervistato dal Tg1: “Il Papa rimane molto convinto che se lui facesse una visita potrebbe ottenere risultati positivi – ha infatti esordito il ‘ministro degli Esteri’ della Santa sede – Lui ha detto che andrà in Ucraina e ha sempre mostrato disponibilità a viaggiare anche a Mosca”.
Riguardo alla tempistica del viaggio, pur non avendo ancora a mente una data precisa, Gallagher annuncia che “Credo che ritornato dal Canada si comincerà a studiare veramente le possibilità. I nostri contatti con la Federazione Russa con istituzionali tramite il nunzio apostolico a Mosca e tramite l’ambasciatore russo presso la Santa Sede. Credo ci sarà anche un incontro tra il Papa e il patriarca Kirill: bisogna tentare di superare le difficoltà e i malintesi per l’unità della Chiesa“.
Allora il giornalista in studio tenta una domanda: un viaggio imminente, si potrebbe pensare anche per agosto? “Possibilmente, non lo escluderei“, replica congedandosi il segretario vaticano per i rapporti con gli Stati.
Max
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