(Adnkronos) – Tappa strategica della prima missione del programma Artemis che ci riporta verso la Luna. La capsula Orion ha infatti raggiunto la massima distanza dalla Terra e nella manovra, eseguita, e resa nota dall’Agenzia Spaziale Europea e dalla Nasa, venerdì 25 novembre alle 22,50 ora italiana, la navicella si trovata oltre i 430mila chilometri dal nostro Pianeta, con una distanza dalla Luna compresa fra i 60mila e gli 80mila chilometri. Partita dal complesso di lancio 39B del Kennedy Space Center di Cape Canaveral, lo stesso delle storiche missioni Apollo, Artemis 1 è partita proprio per mettere alla prova la navicella spaziale Orion della Nasa e il suo modulo di servizio europeo Esm durante un viaggio che si spinge oltre la Luna per poi ritornare a Terra.
Il veicolo spaziale, ha spiegato l’Esa, ha l’obiettivo di entrare “nell’orbita lunare utilizzando la gravità della Luna per guadagnare velocità e spingersi a quasi mezzo milione di chilometri dalla Terra, più lontano di quanto qualsiasi veicolo spaziale umano abbia mai viaggiato”. E in questa tappa della prima missione verso il ritorno alla Luna, il modulo di servizio si è acceso permettendo a Orion di raggiungere l’orbita Dro. Dunque un duplice successo, di Orion e di Esm realizzato dall’Esa con un rilevante contributo made in Italy di Asi con l’industria italiana.
Questo viaggio serve dunque da test sia per la navicella spaziale Orion che per il potente razzo Space Launch System (Sls) prima dei voli con equipaggio sulla Luna previsti per il 2025. La missione Artemis-1 è dunque un’apripista per le future missioni del programma Artemis che punta a riportare l’uomo e, per la prima volta, una donna sul suolo lunare. Il prossimo appuntamento è per l’1 dicembre quando Orion eseguirà un’altra manovra di avvicinamento alla Luna per poi intraprendere la strada della traiettoria che l’11 dicembre la riporterà a Terra.