Come anticipato in mattinata, a Palazzo Chigi si è concluso da poco il Cdm che ha varato nuove misure per il contenimento del coronavirus introdotte dall’ultimo Dpcm.
“E’ un decreto che riordina le misure di questa fase“, ha affermato il premier, dopo aver cercato di fare chiarezza su altre notizie ‘erroneamente’ uscite nella mattinata. “La stragrande maggioranza dei cittadini si sta conformando a queste norme – ha poi affermato orgoglioso il premier – questo ci deve rendere particolarmente orgogliosi” ha sottolineato Conte. “E’ una prova durissima. In queste giornate costretti a stare a casa avremo più tempo per riflettere sulla nostra vita – ha aggiunto – E ne trarremo insegnamento”.
Quindi il premier ha spiegato che “E’ stato deliberata l’adozione di un decreto legge che riordina la disciplina anche dei provvedimenti che stiamo adottando in questa fase emergenziale. Il nostro assetto non prevedeva un’emergenza di questo tipo. Attraverso questo decreto legge abbiamo regolamentato più puntualmente e in modo più trasparente i rapporti tra l’attività del governo e del Parlamento. Prevediamo che ogni iniziativa venga trasmessa ai presidenti delle Camere e che io vada a riferire ogni 15 giorni“.
Poi Conte ha tenuto a smentire voci errate: “Nessuna proroga emergenza al 31 luglio: è solo spazio teorico, ma ho fiducia finisca prima”, aggiungendo che quello è il tempo massimo immaginato, fermo restando che si deciderà di mese in mese in base alla situazione. “Si è creata discussione sul fatto che l’emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020 – ha infatti tenuto a sottolineare – nulla di vero, assolutamente no. A fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale, un attimo dopo che l’Oms ha decretato l’emergenza un’epidemia globale. L’emergenza è stata dichiarata fino al 31 luglio. Non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino al 31 luglio“. Anzi, ha aggiunto, “Siamo pronti in qualsiasi momento e ci auguriamo prestissimo di allentare la morsa delle misure restrittive e superarle“.
Infine, riguardo ai test relativi ai contagi, come i tamponi, il presidente del Consiglio ha affermato che “Fin qui abbiamo sempre seguito le indicazioni del comitato tecnico scientifico, abbiamo sempre seguito le loro indicazioni e mai disattese. Continueremo a farlo, al momento non c’è ragione di cambiare la nostra modalità sia di conteggiare i contagiati che di procedere ai test, abbiamo una linea di massimo rigore e massima trasparenza“.
TUTTI A CASA – Intanto, come spiega una circolare a firma di Matteo Piantedosi – capo di gabinetto del Viminale- ed inviata ai prefetti: “divieto per tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati dal comune in cui attualmente si trovano e quindi di rientrare al proprio domicilio se in altro comune. Resta in vigore l’effettuazione di spostamenti all’interno del medesimo comune solo se motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.
CHI PUO’ SPOSTARSI – “Rimangono consentiti i movimenti effettuati per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, che rivestano carattere di quotidianità o comunque siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere. Rientrano, ad esempio, in tale casistica gli spostamenti per esigenze lavorative in mancanza, nel luogo di lavoro, di una dimora alternativa a quella abituale, o gli spostamenti per l’approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino o accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di altro comune.
FURBETTI: MULTE SALATE – E’ passata dunque la linea ‘dura’ per quanti – i cosiddetti ‘furbetti’ – non rispetteranno le misure di contenimento, come si legge: ” sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 4.000″. “Non c’è fermo amministrativo per i veicoli – ha poi aggiunto il premier, smentendole voci circolaste in mattinata – solo le multe. Sono convinto che non arriveremo a questo perchè ho visto nel mondo sindacale un senso di responsabilità, dobbiamo tutelare la salute dei lavoratori ed è per questo che siamo stati 18 ore con i sindacati a Chigi”
GARANTITA FILIERA ALIMENTARE E CARBURANTI – Conte ha rassicurato sui rifornimenti nei supermercati: non c’è motivo di fare scorte e file. Riguardo poi al fermo dei distributori, partirà subito la revoca: “La De Micheli – ha annunciato Conte – sui carburanti adotterà un’ordinanza in modo da assicurare i rifornimenti nella penisola E’ chiaro che in questo momento dobbiamo presidiare le attività essenziali“.
CHIUSURA PER ‘ESERCIZI DISOBBEDIENTI’ – Dura la punizione anche per quelle attività che violeranno gli obblighi di legge per loro previsti: ecco infatti la “chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni”.
DURATA RESTRIZIONI: SPETTA ALLE REGIONI – Le Regioni possono adottare o sospendere le misure anti contagio sul loro territorio – sempre secondo la bozza -: entro 24 ore le devono comunicare al presidente del Consiglio e perdono efficacia dopo 7 giorni. Il nuovo decreto mira a regolare i rapporti tra governo ed enti locali nella gestione delle ordinanze anti-Coronavirus. Anche i sindaci possono adottare o sospendere le misure restrittive per 7 giorni previa comunicazione alla Regione. I sindaci non possono adottare ordinanze in contrasto con le misure statali.
AZIENDE: DECIDE IL PREFETTO – “L’operatore economico è tenuto a comunicare al prefetto della provincia dove si trova l’attività produttiva, la continuità delle filiere delle attività, indicando specificamente le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite. Gli esercenti sono tenuti a comunicare preventivamente al prefetto competente per territorio la ricorrenza delle condizioni previste dalla norma per la prosecuzione dell’attività, fermo restando che tale comunicazione non è dovuta qualora si tratti di attività finalizzata ad assicurare l’erogazione di un servizio pubblico essenziale”.
ESERCITO CON FUNZIONI DI POLIZIA – Come previsto, e da molti invocato, alfine di assicurare il rispetto delle misure, i prefetti potranno ricorrere all’ausilio sia delle Forze di polizia, che dell’esercito. “Il Prefetto – spiega – informando preventivamente il Ministro dell’Interno, assicura l’esecuzione delle misure avvalendosi delle Forze di polizia e, ove occorra, delle Forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali. Al personale delle Forze armate impiegato, previo provvedimento del Prefetto competente, per assicurare l’esecuzione delle misure di contenimento,è attribuita la qualifica di agente di pubblica sicurezza”.
Dunque, si legge, sarà il Prefetto a valutare ” in merito alla sussistenza delle condizioni attestate dagli interessati, all’esito della quale potrà disporre la sospensione dell’attività laddove non ravvisi l’effettiva ricorrenza delle condizioni. Ed ancora, “il meccanismo delineato dal decreto non introduce una forma di preventiva autorizzazione da parte dei prefetti ma, in un’ottica di snellimento e semplificazione delle procedure, legittima la prosecuzione delle attività di cui trattasi sino all’adozione di una eventuale sospensione”.
MODULISTICA PER COMUNICARE AL PREFETTO – “Risulta di fondamentale importanza che i prefetti pongano in essere le proprie valutazioni con la massima celerità, avvalendosi del contributo specialistico di qualificati soggetti istituzionali, chiamati a fornire, secondo le consuete dinamiche di una leale collaborazione, idonei elementi atti a consolidare l’impianto del provvedimento sospensivo”.
I prefetti, viene specificato, “vorranno avviare fin da subito, con le modalità di consultazione ritenute più efficaci, le necessarie interlocuzioni con gli uffici delle Regioni e degli altri enti territoriali nonché con le Camere di commercio e gli altri organismi eventualmente presenti sul territorio in vista di una preliminare ricognizione dei siti produttivi relativi ad attività potenzialmente interessate dalle disposizioni in commento. Particolarmente utile potrà risultare la predisposizione, anche sulla base delle indicazioni che proverranno dagli organismi consultati, di appositi modelli di comunicazione, utilizzabili dagli interessati per le finalità di cui alla normativa in argomento”.
NO SPOSTAMENTI SE STOP ATTIVITÀ PRODUTTIVE – “La disposizione, anche tenendo conto delle esigenze recentemente emerse e che hanno condotto alcuni presidenti di Regioni ad adottare apposite ordinanze, persegue la finalità di scongiurare spostamenti in ambito nazionale, eventualmente correlati alla sospensione delle attività produttive, che possano favorire la diffusione dell’epidemia”
Max