Pur atteso da stamane, è improvvisamente apparso in diretta televisiva, proprio come nei film. Il tempo di salutare ed ecco subito il ‘notizione’: “pronti 400 miliardi: con il decreto appena approvata diamo liquidità per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, che siano piccole, medie, grandi per tutte le imprese, una potenza di fuoco”.
Quindi, a termine di questo Cdm ‘fiume’ (dunque non facile come si vorrebbe far pensare), il presidente del Consiglio ha spiegato che “E’ una cifra enorme, che andrà sia a beneficio del mercato interno ma anche dell’export, attraverso prestiti che verranno erogati nei normali canali finanziari, con la particolarità che lo stato offrirà una garanzia affinché tutto avvenga in modo celere, spedito, sicuro. In particolare – ha aggiunto Conte – potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo anche il finanziamento dello Stato attraverso Sace, soprattutto a beneficio delle medie e delle grandi imprese. Abbiamo adottato importanti misure fiscali con sospensioni di vari pagamenti, ritenuti e contributi per i mesi di aprile e maggio”.
“Abbiamo dotato il paese di uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono una qualche attività di minimo rilievo strategico per il nostro Paese – ha proseguito il premier – abbiamo potenziato lo strumento che tecnicamente si chiama golden power: potremo controllare operazioni societarie, scalate eventualmente ostili, non solo nei settori tradizionali delle infrastrutture critiche e della difesa, ma anche in quello finanziario, creditizio, assicurativo, energia, acqua, trasporti, salute, sicurezza alimentare, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cybersicurezza”.
Da segnalare il fatto che, spiega ancora il presidente del Consiglio, “Lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende”.
Conte ha inoltre anticipato che, “Stiamo lavorando per un intervento molto più corposo da realizzare già questo mese, con un approccio sistemico per tutte le categorie in sofferenza. Questa è un’emergenza non solo sanitaria – ha ricordato – ma economia e sociale ad un tempo. Il dl aprile conterrà strumenti di protezione sociale, sostegno alle famiglie e ai lavoratori, soprattutto quelli più in difficoltà”.
“Già ora – ha quindi aggiunto Conte – predisponiamo misure che consentano al paese di ripartire e recuperare il terreno perduto. Ci siamo premurati affinché tutti abbiano quanto prima le somme previste dal decreto Cura Italia”. Quindi dopo il ‘game over’ dell’Inps, messe da parte le accuse ai ‘sedicenti’ hacker, il presidente del Consiglio ha assicurato che “C’è stato un sovraccarico del sistema informatico dell’Inps, ci stiamo premurando affinché tutto possa defluire nel migliore nei modi. So che stanno lavorando tantissimo…”
Poi, rispetto allo scenario internazionale, tanto per tenere sempre tutti ‘morbidi’ nei confronti dell’Europa, Conte ha spiegato che ”Quello che posso dire è che mi sono confrontato con tanti leader europei in questi giorni, vi dovrei trasmettere la solidarietà di un lungo elenco di leader di tanti paesi che ci sono vicini. Tutti esprimono ammirazione per la forza e la resilienza del nostro paese“.
Quindi, il premier è tornato ad incoraggiare gli italiani, come sempre, riconoscendo loro il sacrificio e gli sforzi sopportati, che quest’anno li vedrà passare la Pasqua in quarantena, rimarcando ancora una volte che “Sarebbe irresponsabile andare in giro e allentare la fiducia e la responsabilità“. Un po’ di confusione poi, nel citare l’imminente Pasqua, festività religiosa “ma anche laica”(!), “Pasqua significa passaggio dalla schiavitù e anche riscatto: speriamo che possa portarci questa libertà. Io vivo questa festività con fede, come redenzione. Speriamo che in una versione più laica sia un passaggio verso un definitivo riscatto”. Ed ancora: lo sanno bene i cristiani che questa festa ha un significato di cambiamento un passaggio, “il riscatto dalla fuga dall’Egitto”, poi si corregge e ‘ricorda’ la morte e la redenzione.
Infine, ritrovato il giusto vigore, dopo l’augurio di una primavera di rinascita, “Quando tutto sarà finito – ha rassicurato – ci sarà una nuova primavera, presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici“.
Conte ha passato la parola al ministro dell’Economia, Gualtieri il quale, ha sottolineato l’erogazione di risorse per oltre 750 miliardi di euro, dunque, oltre 400 in più rispetto ai già previsti 350 nel Dl cura Italia. Dei 400 mld, 200 miliardi per la liquidità delle imprese e, l’altra metà, a sostegno dell’export. Confermato quanto espresso oggi da fonti interne al Mef, che “si mobilitano 200 miliardi di prestiti con garanzie fino al 90% per tutte le imprese, senza limiti di fatturato”.
Spiegando che col decreto di aprile “ci saranno 30 miliardi a sostegno di queste garanzie”, Gualtieri ha poi sottolineato che “Il governo ha varato un intervento senza precedenti – ha rimarcato il ministro dell’Economia – con una “imponente mobilitazione di risorse pubbliche per dare una garanzia poderosa per preservare il nostro sistema produttivo a superare questo momento difficile e potersi rilanciare“. Nello specifico, ha aggiunto il ministro, “Mettiamo in campo 200 miliardi di garanzia per prestiti fino al 90% garantiti dallo Stato senza limiti di fatturato, per imprese di tutti i tipi. Potranno arrivare al 25% del fatturato delle imprese o al doppio del costo del personale con un sistema di erogazione molto semplice e diretto al sistema bancario, attraverso Sace, con condizionalità limitate tra cui quella di non poter erogare dividendi”.
Max