Un incontro, quello scaturito dal bilaterale fra Trump ed il premier Conte che, a quanto sembra, ha prodotto rose e fiori. Almeno questa l’impressione testimoniata dai toni ‘dolci’ poi raccontati dal nostro rappresentante istituzionale.
A riprova dell’amicizia del presidente Usa nei nostri confronti, il fatto che, a dispetto delle roboanti minacce udite negli ultimi tempi, dei famigerati dazi non se ne sarebbe affatto parlato.
E dire che, dopo le recenti ‘minacce’ piovute dall’Ufficio del rappresentante del commercio americano, il ministro francese Le Maire ha ritenuto subito di rivolgersi alla Commissione Ue (e stamane la Leyen ha infatti parlato). Ma Conte alla domanda precisa sui dazi ha tenuto invece a ribadire che “non se ne è parlato, dunque non sono all’orizzonte, mentre abbiamo parlato della possibilità di cooperare nel campo industriale e aerospaziale”.
Tuttavia nell’ambito di questo ‘incontro fra amici’, sono stati affrontati diversi tempi. Ad esempio la tecnologia 5G (quando invece Trump affermò che l’Italia avrebbe ‘mollato’ i piani 5G di Huawei), a proposito della quale il premier avrebbe spiegato al Tycoon che “applicheremo la nostra legislazione, che è tra le più avanzate, il che garantirà la protezione da qualunque rischio”. Tanto è che, ancora, rivolgendosi ai media Conte ha aggiunto: “L’Italia non può sfilarsi da una tecnologia, l’Italia applica tutte le misure di protezione e di controllo che abbiamo normativamente introdotto e tutti gli strumenti di protezione di cui ci siamo dotati”.
Quindi la vicenda Libia: “Abbiamo parlato a lungo della Libia – ha spiegato il presidente del Consiglio – ho richiamato la sua sensibilità per una soluzione politica per la quale ci battiamo. Dobbiamo assolutamente avere il loro appoggio per indirizzare una soluzione politica“. Quanto all’eventuale ‘coinvolgimento’ Usa nella situazione libica, il premier ha affermato che “Trump è molto attento, sa che noi conosciamo molto bene il dossier e il territorio, e questo ci consente di fare valutazioni più attente e più accorte, quindi più sostenibili anche in prospettiva futura”.
Infine il commiato con sorrisoni e calorose strette di mano, con il presidente Usa che ha definito Conte “Un uomo popolare”, ed ‘il nostro’ a restituire poi l’affetto ricevuto attraverso Twitter: “Grazie Donald Trump per le tue parole gentili. Stiamo facendo un grande lavoro insieme come alleati e amici”, un apprezzamento – ha sottolineato il premier – ovviamente riferito “sull’azione del nostro governo”.
Max