Dopo un lungo periodo di ‘silenzio’, come recita la canzone: ‘assordante’, specie rispetto alla sovraesposizione alla quale ci aveva abituati nel corso dei suoi due mandati a capo del governo, Conte oggi è finalmente tornato a farsi sentire.
Un ritorno sui media stavolta in veste di ‘politico di parte’ (ma, da uomo delle istituzioni, comunque animato dal buonsenso), e dunque molto meno ‘abbottonato’ ma, anzi, come vedremo, più propenso all’attacco. Anche se, c’è da sottolinearlo, sempre senza mai perdere quell’aplomb che, inizialmente, è ‘magicamente’ riuscito a convincere milioni di italiani a rimanere chiusi per mesi nelle loro case.
“Sia chiaro – esordisce subito l’ex premier dalla sua pagina Fb – nessuno qui esulta per un coprifuoco che dal periodo invernale si trascina alle ore 22. Si tratta di una forte limitazione alla libertà di circolazione, un sacrificio personale ed economico enorme per molti di noi. È una misura che non può che essere transitoria. Confidiamo tutti che possa essere rivista il più presto possibile, non appena l’andamento della curva epidemiologica lo permetterà. Ma sempre sulla base dei dati scientifici, applicando i criteri di adeguatezza e di proporzionalità”.
Poi, subito dopo ‘Giuseppi’ entra nel vivo della diatriba: “Cosa faranno adesso i ministri leghisti? Si accoderanno a apporre le proprie firme alla iniziativa propagandistica contro il coprifuoco lanciata ieri dal loro leader di partito, oppure si dissoceranno? Immagino che tutti i cittadini vorrebbero idealmente firmare non solo contro il coprifuoco, ma contro tutte le limitazioni e le sofferenze che questa pandemia ci sta procurando. Ma forse, prima di tutto, i cittadini pretendono dai propri governanti trasparenza e correttezza”. Ed ancora, senza troppe allusioni: “Bisogna scegliere da che parte stare: se da quella di chi soffia sul fuoco o da quella di chi si rimbocca le maniche per spegnere l’incendio“.
Del resto, osserva Conte a fronte della sua breve ma certo intensa esperienza: ”Governare in tempi di pandemia è una responsabilità dura, durissima. Si è costretti a intervenire con misure limitative di alcune pur fondamentali libertà costituzionali, a chiedere grandi sacrifici ai propri connazionali. Posso garantirvi che si tratta di scelte difficili, anzi difficilissime. Ma la responsabilità di governo impone di tutelare la salute dei cittadini oltreché di preservare il tessuto economico e sociale. E talvolta tutto questo si traduce in scelte a primo giudizio impopolari, poco adatte a chi in tempi di pandemia preferisce guardare alle tabelle dei consensi“.
Dunque, prosegue, ”Una forza politica è libera di scegliere la via più comoda dell’opposizione, sperando di riuscire a intercettare il diffuso malcontento delle tante famiglie e imprese che stanno affrontando una durissima prova. Oppure può decidere di condividere le responsabilità di governo, avendo così la possibilità, con i propri ministri, di sedere ai tavoli dove si formano le decisioni e orientare le scelte. Utilizzare la propria posizione per incassare onori e vantaggi, rifuggendo però oneri e responsabilità, è tanto facile quanto ingiusto e scorretto”.
Infine, concludendo il post, l’ex premier ne approfitta per assestare una sonora ‘bacchettata’: “Per rispetto dei nostri concittadini che soffrono abbiamo tutti il dovere di essere trasparenti: è intollerabile in piena pandemia fingere di essere all’opposizione per cavalcare il malcontento dei cittadini e al tempo stesso assestarsi comodamente al vertice di ministeri importanti e sedersi tra i banchi della maggioranza per lucrare vantaggi, per appuntarsi medaglie e piantare bandierine“.
Max