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Conte fa chiarezza: Ue, Quota Cento, reddito e non solo

Dichiarazioni chiare, nette e inequivocabili quelle che emergono dal premier Giuseppe Conte a margine delle sua visita ufficiale in Vietnam. Nelle ore in cui dall’Europa arrivano le pressanti motivazioni della procedura di infrazione e si scatena, a corollario, tutto il carnet delle dichiarazioni a questa connesse, il premier Conte si spende in importanti rassicurazioni circa l’agenda di governo e le misure da attuare.

Per il premier del governo gialloverde, in primis, reddito di cittadinanza e quota 100 non si toccano. Ma non solo. Da Hanoi, Conte si esprime anche sulla querelle con la Ue e sulle questioni relative all’esigenza di un CdM.

Conte rinvia il consiglio dei Ministri e allontana la scure dell’Ue

Il Consiglio dei ministri non si riunirà a breve, ma solo la prossima settimana, afferma. Quanto alle richieste di Bruxelles sui conti, il leader del governo è laconico. “Non voglio essere il primo premier italiano che subisce una procedura di infrazione”. Basterà?

Non è chiaro, al momento, ancora, quali tipi di scenari le prospettive fosche delineate della motivazioni della comunicazione dell’Europa sui conti italiani possano, nei fatti, produrre. Ma guardando l’orizzonte appunto, Giuseppe Conte dice no, e sembra in questo senso ricalcare la posizione dei suoi due vice premier e leader del governo, vale a dire Di Maio e Salvini, circa una posizione italiana certo non prona, in partenza, ai diktat europei.

Aggiornamento ore 6,21

Dunque, per Conte, Quota 100 e reddito di cittadinanza restano intatti. Una netta rassicurazione, quella avanzata da Giuseppe Conte, che in qualche modo vale ancor di più perché per l’appunto segue l’annuncio della ormai celebre procedura di infrazione nei riguardi dell’Italia e la ancor più palese richiesta di una manovra correttiva.

Rispetto alle posizioni avanzate dalla Commissione europea, però, Conte cuce una realtà che non prevede alcuna rivalutazione sui due provvedimenti di cui sopra. Anzi.

Il taglio alle misure “non è assolutamente all’ordine del giorno. Lavoriamo con il Mef perché si prefigurano dei risparmi di spesa” afferma Conte, garantendo del resto come alcune somme fossero “un po’ sovradimensionate”. Questo afferma il premier parlando alla stampa da Hanoi a margine della sua visita di stato.

“Noi ragionevolmente stiamo lavorando perché si prefigurano dei risparmi di spesa, che è un concetto completamente diverso, significa che in finanziaria abbiamo accantonato somme che risultano un po’ sovradimensionate, ma se se si prefigurano risparmi di spesa è completamente diverso dal dire che si va a tagliare la misura”, ammette.

Aggiornamento ore 09,49

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha confermato ancora una volta come alle porte non ci sia alcun meeting tra i ministri ma che, in effetti, il CdM possa arrivare solo la prossima settimana.

Si era parlato in effetti di un Consiglio dei ministri urgente per questo venerdì ma Conte ha chiarito come “non c’è stato un rinvio, semplicemente non era stata fissata una data, perché non siamo riusciti a conciliare una data questa settimana. Ragionevolmente sarà la settimana prossima”.

Dal Vietnam, oltre a parla di conti, Ue e dei provvedimenti Quota 100 e reddito di cittadinanza, il primo ministro Conte ha anche spaziato su altri temi caldi in queste ore, in relazione ai programmi di governo. Ad esempio, toccando l’argomento edilizia.

“Il settore delle costruzioni è fortemente critico ma è da anni che si trascina questa condizione. Noi come governo stiamo cercando di favorire maggiori aggregazioni, non spetta a me perché sono soluzioni di mercato però posso dire che si prefigurano sicuramente delle soluzioni di aggregazione che dovrebbero cercare di sopperire alle criticità del settore delle costruzioni”, afferma Conte.

Poi, quanto ai prossimi passi intorno a quel concetto di armonia interna a cui ha richiamato i suoi vice, il premier ha citato, parlando al Corriere, Ungaretti: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Per poi fare ulteriori precisazioni.

“Se ci sono i fatti, sono più determinato di prima, se non ci sono sarò irremovibile, punto. Se non posso operare dovrò prenderne atto e porre il problema nelle sedi istituzionali consone”.

Questo implica come una crisi di governo non sia imminente ma nemmeno impossibile.”Non chiedetemi se si andrà a votare a settembre, ottobre, novembre o dicembre. Io non sono disposto a galleggiare, a vivacchiare dei mesi così. Ma ove mai sarà crisi, sarà la più trasparente della storia”. Come detto, poi, è arrivata la chiosa sull procedura Ue sui conti: “Non voglio essere il primo premier italiano che subisce una procedura di infrazione”.

 

Aggiornamento ore 12.27