Ore delicate, tra risultati elettorali e incroci di opinioni interne nella maggioranza di governo e, soprattutto, la necessità di giocare di equilibri tra i vincoli e gli obblighi e i propri propositi in termini di intervento per ciò che concerne la questione debito e le indicazioni della Commissione UE.
Conte indica la necessità di fare attenzione a scendere in pista per una sfida vera e propria con la Commissione UE sul debito. E sui minibot, altro tema caldo di queste ore, assicura come la proposta non sia mai giunta a Palazzo Chigi.
Gli indirizzi d’azione disegnati dalla missiva europea dovrebbero essere per Conte un termometro decisivo circa il tipo di indirizzo degli intenti della maggioranza. Lo dice in modo chiaro e inequivocabile il presidente del Consiglio avvertendo i partner di governo circa le possibili spiacevoli conseguenze che un tira e molla con l’Europa potrebbe generare.
In particolare, Conte è rigoroso nel suo leitmotiv di queste settimane circa la necessità di una linea comune. “Non vorrei che una Lega forte del risultato della consultazione europea si lasciasse prendere da prospettive di predominio, e assumesse via via atteggiamenti sempre più strumentali”,
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I risultati dei ballottaggi hanno mostrato come, tra europee ed amministrative, sia la Lega il principale partito in Italia e anche rispetto agli equilibri di governo questi esiti, in relazione agli equilibri con i partner dell’Esecutivo, vale a dire appunto i M5S, potrebbero essere una proiezione dei cambiamenti a cui il governo stesso potrebbe esporsi.
Per questo motivo il premier Conte ribadisce il suo richiamo lanciato da Palazzo Chigi la settimana scorsa. Nel corso di un colloquio con il Corriere della Sera Conte vede un elemento preoccupante di distanza tra le parti proprio nel merito dei contrasti con l’Ue.
“Attenzione a sfidare la Commissione europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo. Se viene aperta davvero, farà male all’Italia. Non è tanto e solo questione di multa. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani”, afferma il premier Giuseppe Conte.
Quanto alla Lega, appunto, le idee di Conte sono chiare. “Non vorrei che una Lega forte del risultato della consultazione europea si lasciasse prendere da prospettive di predominio, e assumesse via via atteggiamenti sempre più strumentali. Se aspira a capitalizzare un consenso politico, non può che passare da elezioni politiche. Insomma deve assumersi la responsabilità di chiedere nuove elezioni politiche e poi vincerle”.
Aggiornamento ore 10.47
Come si è evinto dalle sue ultime parole, il numero uno di Palazzo Chigi non è mai stato aperto ai minibot. E’ questo uno dei temi portanti dell’intervista da cui il premier Conte ha preso la palla al balzo per affrontare molti dei temi caldi di queste ore nella scena politica. Tra cui appunto i minibot.
“E’ una proposta mai portata a Palazzo Chigi. E siccome ha implicazioni di sistema, mi aspettavo che correttamente mi fosse portata per esaminarne insieme aspetti e contenuti. Ci sono molte criticità anche tecniche: se i crediti della PA non sono certificati non sono neppure pagabili. Siccome non possono costituire una moneta parallela non c’è l’obbligo di accettarli come mezzo per estinguere un’obbligazione. E chi li accetta, ragionevolmente vorrebbe scontare il fatto di prendere in carico un’attività parzialmente liquida che non frutta interesse. Il risultato è che finirebbero per essere negoziati sotto la parità”.
Altro argomento bollente, la manovra. “Senza intesa ce ne andiamo tutti a casa” dice Conte. “Se non è come a dicembre, rischiamo di andarcene tutti a casa. Di certo me ne vado io. Devo poter condurre insieme al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il negoziato senza distonie e cacofonie”.
Che poi torna sul tema ‘Europa’. “In Europa siamo minoranza. l’Italia un commissario lo avrà. Ma sarà importante vedere chi, come e con quale ruolo economico. Dobbiamo sapere che ci troveremo di fronte un Parlamento europeo molto diffidente. Si prefigura un loro ruolo non decisivo anche per la Lega che pure ha riportato una grande vittoria in Italia”.
E infine una richiesta agli alleati: “Lo dico agli alleati ma anche al Paese: una procedura per debito eccessivo va evitata. Esporrebbe l’Italia a uno spread difficilmente controllabile.”
Aggiornamento ore 13.44