Dopo aver ribadito ancora una volta che “questa aggressione militare non ha alcuna giustificazione”, intervenendo stasera a ‘Piazza Pulita’, su La7, Giuseppe Conte ha tuttavia tenuto a rimarcare che “siamo contro l’invio di armi più pesanti e armi più letali”.
Ovviamente il leader del M5s conferma il suo “Sì, assolutamente, al sostegno all’Ucraina e vista l’asimmetria delle forze in campo, sì anche agli aiuti militari in piena trasparenza, parlando chiaro al popolo italiano, per noi questo è un passaggio molto sofferente. Dopodiché, noi abbiamo anche iniziato a dire che siamo contro all’escalation“.
D’altra parte, domanda l’ex premier, ”Dopo un terzo decreto vogliamo fare una riflessione? Dopo un terzo invio di armi – che per noi non devono essere né più pesanti, né più letali – vogliamo fare una discussione? Dopo terzo invio, io credo che l’Italia abbia dato il suo contributo. L’Italia ha già dato e ora deve essere in prima linea per la pace”.
Dunque, osserva il leader pentastellato, ”Un passaggio con un voto, con un atto di indirizzo in Parlamento è un elemento di chiarificazione anche per le forze politiche“. Dunque, rispetto al futuro, ha proseguito, “queste prospettive vanno aggiornate continuamente, dopo due mesi gli scenari stanno cambiando. Voi stessi giornalisti dire che le ultime dichiarazioni di Draghi sono diverse da quella passate… Ecco tutto questo va chiarito in Parlamento. Vogliamo ascoltare e dire la nostra”.
Oltretutto, ha poi concluso Conte, ”Ho sentito Draghi che giustamente ha detto il negoziato non possiamo farlo sulla testa di Zelensky e dell’Ucraina, lo condivido ma non possiamo lasciare a lui soltanto la responsabilità esclusiva del negoziato perché siamo coinvolti anche noi. Se siamo soci? No, ma non possiamo fingere che non abbiamo un coinvolgimento ancorché indiretto”.
Max