Tra le notizie del giorno, in primo piano si staglia l’avviso di garanzia ricevuto dal premier Conte e da alcuni suoi ministri (6 per l’esattezza, poi diremo chi sono), in relazione alla gestione dell’emergenza sanitaria e del conseguente lockdown. Secondo alcuni ‘voci di corridoio’, i pm avrebbero già premesso che si tratterebbe per lo più di ‘accuse infondate’ (ma aspettiamo che vadano a fondo), tuttavia, come era ovvio che fosse, in mattinata il presidente del Consiglio ha subito commentato: “Nei mesi scorsi alcuni cittadini, avvocati, finanche un’associazione dei consumatori hanno dichiarato pubblicamente di avere presentato denunce nei miei confronti e del Governo per la gestione della pandemia. Le accuse sono state le più varie”.
Conte, il racconto dei fatti diventa ‘un’arringa difensiva’
A ragione della sue comprovate capacità oratorie, il premier ha quindi continuato producendosi quasi in una sorta di ‘arringa difensiva’, piuttosto che in un commento che – appunto per ciò che afferma – non dovrebbe ‘impegnarlo’ più di tanto. “Alcuni ci hanno accusato di avere adottato misure restrittive, altri ci hanno accusato di non aver adottato misure sufficienti o di averle adottate troppo tardi. Ci hanno addebitato i più variegati comportamenti criminali: il reato di epidemia, di omicidio colposo, di attentato alla incolumità pubblica, di attentato contro la Costituzione e contro i diritti politici dei cittadini, e altri ancora. La prova che il nostro Paese ha vissuto e che in parte ancora sta vivendo è stata e continua ad essere impegnativa: chi ha responsabilità di governo deve rimanere concentrato sugli obiettivi da raggiungere che sono, ad un tempo, la tutela della vita e della salute dei cittadini e la ripresa più rapida possibile della vita sociale ed economica”.
Conte: “il governo ha a cuore la responsabilità della salute” Ma…
Frasi forti ed in parte condivisibili, salvo un’unica curiosità: se come afferma – e ci crediamo – il governo ha a cuore la responsabilità della salute pubblica, ed il coronavirus rappresenta oggettivamente una seria minaccia a quest’ultima, perché commentando l’avvio della sperimentazione del vaccino anti-Covid Conte ha già permesso che sarà ‘facoltativo’? Se il Covid può uccidere, è difficile da arginare e, di contro, il vaccino invece ci tutela definitivamente, (premesse poi le posizioni in merito di ciascun cittadino, ed il libero arbitrio), perché non renderlo obbligatorio?
Conte. “Ci siamo sempre assunti le responsabilità”
Quindi Conte continua, motivando le scelte adottate dal governo in quei giorni ‘angosciosi’ per tutti: “Abbiamo lavorato sempre allo stesso modo: ci siamo affiancati scienziati ed esperti per disporre costantemente di una base scientifica di valutazione dei dati epidemiologici e abbiamo sempre ispirato la nostra azione ai principi di precauzione e trasparenza e ai criteri di adeguatezza e proporzionalità”. Ecco perché, prosegue il premier, ”Ci siamo sempre assunti la responsabilità, in primis ‘politica’, delle decisioni adottate. Decisioni molto impegnative, a volte sofferte, assunte senza disporre di un manuale, di linee guida, di protocolli di azione. Abbiamo sempre agito in scienza e coscienza, senza la pretesa di essere infallibili ma nella consapevolezza di dover sbagliare il meno possibile per preservare al meglio gli interessi della intera comunita’ nazionale”.
Conte: “Denunce presentate da varie parti del Paese”
Poi il Capo del governo è entrato in merito all’avviso di garanzia illustrando che, “Per massima trasparenza vi informo che io e i Ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza – spiega quindi Conte – abbiamo ricevuto un avviso ex art. 6, comma 2, legge cost. n. 1/1989. Poco fa ne abbiamo dato notizia attraverso un comunicato ufficiale. Abbiamo fatto accesso agli atti e abbiamo appreso che alla Procura di Roma, per competenza territoriale, sono state convogliate nei mesi scorsi buona parte delle denunce di reato presentate nei nostri confronti provenienti da varie parti d’Italia”.
Conte: “La Procura romana ha chiesto l’archiviazione”
Dunque, continua Conte, “Doverosamente, la Procura di Roma ha aperto un procedimento nei nostri confronti e dopo aver valutato una ad una le relative denunce le ha giudicate ‘infondate e dunque da archiviare’“. E qui potrebbe ritenersi chiusa la faccenda, ma Conte ormai in pieno della sua ‘arringa’ vuol giustamente arrivare fino in fondo: “Ha quindi trasmesso il fascicolo al Collegio dei magistrati competenti per i reati ministeriali accompagnando la trasmissione con la richiesta di archiviazione. L’invio del fascicolo al Collegio è un atto dovuto in quanto previsto dalla medesima legge cost. n. 1/1989. Lasciamo che la Magistratura completi questo iter procedimentale”. Ad ogni modo, avverte quindi il premier concludendo, “Io e i Ministri siamo e saremo sempre disponibili a fornire qualsiasi forma di collaborazione che ci verrà richiesta, nel rispetto dei distinti ruoli istituzionali. Il bene dell’Italia e degli italiani, prima di tutto”.
Max