Se il Terzo Polo, ha lasciato intendere di essere pronto a trovare dei punti in comune con il nuovo esecutivo, per lavorare insieme, prevedibilmente si è invece da subito mostrato a dir poco ‘avvelenato’ Giuseppe Conte. Del resto, già oggi, nel corso del suo intervento la Meloni ha affermato chiaramente che così come è il Reddito di cittadina non può più esistere e che, senza penalizzare chi ha bisogno, va assolutamente rivisto. Un pugno allo stomaco per il leader del M5s che sul reddito di cittadinanza ha impostato la sua campagna elettorale al Sud.
Conte: “Non arretrerete sui diritti? La sua ministra alla famiglia e il sen. Gasparri, hanno depositato una legge sull’aborto”
E Giuseppi, dopo la ‘battutina’ (“Per me è la prima volta da questo lato dell’emiciclo. Presidente Meloni, si invertono i ruoli“), parte subito all’attacco, pur sapendo che – per via dei numeri – nulla impedirà al nuovo esecutivo di incassare la fiducia: “Ha detto che non arretrerete sui diritti, lo dica alla sua ministra alla famiglia e al senatore Gasparri, che ha depositato una legge sull’aborto giustappunto“.
Conte: “La nostra opposizione sarà solida e puntuale, ancorata ai bisogni dei cittadini e per questo sarà implacabile e intransigente”
Poi facendo il verso allo slogan che nella campagna elettorale Fdi ha usato, Conte ha affermato “‘Noi siamo pronti’, le rubo lo slogan che ha usato in campagna elettorale, pronti a denunciare le vostre incongruenze e inadeguatezze, ma non raggiungeremo mai i livelli di ‘compostezza’ raggiunti da lei in pandemia. La nostra opposizione sarà solida e puntuale, ancorata ai bisogni dei cittadini e per questo sarà implacabile e intransigente“.
Conte: “La vostra è una legittimazione che questa legge elettorale vi ha consegnato, l’ho vista sicura di sé, le consiglierei prudenza”
Ed ancora, ha aggiunto l’ex premier, “Questo governo è frutto della volontà popolare e ha piena legittimazione. E’ vero, è giusto. Ma è una legittimazione che questa legge elettorale vi ha consegnato. L’intera coalizione di centrodestra è stata votata da un elettore su 4 degli aventi diritto, non avete la maggioranza dei cittadini. L’ho vista molto volitiva e sicura di sé, ma le consiglierei prudenza“.
Conte: “Presidente, al Parlamento europeo non avete votato il Next Generation Eu e poi in Italia il Pnrr”
Quindi, riguardo al PNRR, il leader del M5s ha obiettato: “Presidente Meloni, non menta agli italiani, dica la verità: al Parlamento europeo non avete votato il Next Generation Eu e poi in Italia il Pnrr. Se fosse stato per voi non l’avremmo avuto“.
Conte: “Sul caro bollette non avete detto nulla, ecco l’opposizione morbida al governo uscente, non è che l’agenda Draghi la vuole scrivere lei?”.
Altro tema, il caro bollette: “Presidente Meloni, in un’ora di intervento lei non ha speso una sola parola per darci una indicazione concreta sulle misure che intende adottare sul caro bollette, sul caro prezzi, che è la questione più urgente che abbiamo. Nulla di nulla. Non ci ha detto nulla sugli extraprofitti, sullo scostamento di bilancio: prima o poi dovremo decidere. Il segnale più evidente della continuità con il governo Draghi è il ministero dell’economia a Giorgetti. Questo spiega l’opposizione morbida al governo uscente, non è che alla fine l’agenda Draghi la vuole scrivere lei?“.
Conte: “Lei ha indicato alla Difesa chi fino al giorno prima ha fatto gli interessi dell’industria bellica, è la prova di una corso al riarmo“
La guerra in Ucraina. L’ex premier attacca: “Lei ha indicato alla Difesa chi fino al giorno prima ha fatto gli interessi dell’industria bellica, prova di una corso al riarmo che lei farà e sta facendo in continuità col governo precedente. Ma è una corsa che il M5S ha già arginato e continuerà a farlo fermamente. Il conflitto russo-ucraino non può essere il pretesto per nuovi investimenti nell’industria bellica, investimenti che andrebbero fatti ad esempio nell’istruzione, ma anche nella ricerca che lei non ha nominato. Lei non ha mai accennato all’unica via d’uscita: pace, le ricorda qualcosa?“.
Conte: “Mi rivolgo anche al ministro dell’interno: mi preoccupa vedere le immagini di cariche e manganelli alla Sapienza”
Infine, dimenticando le violente manganellate subite da chi, durante il suo esecutivo, protestava contro i vaccini e le mascherine, Conte tenta la ‘furbata’ affermando: “Rispettiamo il diritto di manifestazione del pensiero. Mi rivolgo anche al ministro dell’interno: mi preoccupa vedere le immagini di cariche e manganelli alla Sapienza, mi preoccupa da cittadino e da docente universitario“.
Max