Confronto a distanza fra Matteo Renzi e movimento 5 stelle sull’elezione dei due giudici laici della cosrte costituzionale di spettanza parlamentare. All’apertura del Segretario del PD dei giorni scorsi fa riscontro ora una lettera dei pentastellati pubblicata sul blog di Grillo. “Torniamo a proporre il metodo della trasparenza e, con esso, la rosa di nomi gia’ offerta per la Corte Costituzionale” – si legge nella lettera- ma “non siamo affatto chiusi a valutarne altre purche’ fatte nello stesso spirito di un’onesta condivisione. Aspettiamo, pertanto, un segnale che vada in questa direzione e dichiariamo sin d’ora di mettere a disposizione i nostri nomi per candidature che abbiano lo stesso profilo morale, scientifico e professionale. Speriamo in un’adesione alla nostra iniziativa, le risposte alla lettera saranno rese pubbliche sul blog di Beppe Grillo”. La rosa di nomi, ricordano i 5 stelle di Camera e Senato, comprende: “prof. Antonio D’Andrea, avv. Felice Besostri, prof. Franco Modugno, prof.ssa Silvia Niccolai”.” Ormai e’ chiaro – prosegue la lettera- che la logica della spartizione fra alcuni partiti, per cui ciascuno piazza il proprio candidato ed offre i voti per quello dell’altro, non funziona piu’ e l’unico modo per uscirne e’ quello di trovare nomi di garanzia largamente condivisi. Noi crediamo che questo sia il momento di basare la nostra azione di parlamentari, indipendentemente dalla forza politica che rappresentiamo, sullo spirito con il quale i Padri Costituenti avevano pensato l’elezione di un organo di garanzia come la Corte Costituzionale e il Csm. L’alto quorum richiesto andava proprio contro la logica di spartizione di potere che in questi mesi si e’ imposta”. “Anche la previsione della non rieleggibilita’ dei giudici ed il loro lungo mandato (ben piu’ lungo di quello di una legislatura) – prosegue la lettera di M5S – erano finalizzati ad una Corte che esercitasse il suo mandato in piena liberta’, al di fuori delle logiche del conflitto interpartitico. Per questa ragione, sin dall’inizio il M5S non ha presentato un proprio candidato alla Consulta, ma ha proposto alcuni candidati, nessuno dei quali ha mai aderito al M5S e dei quali sIconoscevano solo la figura di studiosi o di professionisti. Dunque, non candidati di parte ma possibili nomi da condividere quali garanti di tutte le posizioni dei cittadini. Nessuna forza politica, per verita’, ha preso in considerazione le nostre proposte, perche’ forse altre logiche guidavano i maggiori partiti, con i risultati che abbiamo visto”.