(Adnkronos) – “Mezzo secolo di attività professionale. Debbo dire che non posso negare di essere stato fortunato” a poter “svolgere il lavoro più interessante e bello cui un giudice possa aspirare”. Sono le parole sentite del presidente della Corte costituzionale Giancarlo Coraggio, in occasione del tradizionale commiato di fine incarico (il 28 gennaio), ai colleghi della Corte ed al personale di Palazzo della Consulta. “Vorrei ringraziare i miei laudatores. Non è da tutti avere encomi da un Giuliano Amato, con una partecipazione che va al di là dell’occasione ufficiale”, ha rimarcato apprezzando oltre all’intervento di apertura del vice presidente della Corte, anche quello del costituzionalista Massimo Luciani, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza e di Gabriella Palmieri Sandulli, presidente dell’Avvocatura dello Stato, presenti per l’occasione a Palazzo della Consulta.
“Quello che emerge dalla descrizione della mia vita professionale è la straordinaria durata. Avranno pensato che era ora che levasse le tende questo signore dopo oltre mezzo secolo di attività giurisdizionale – ha commentato scherzando – Debbo dire che non posso negare di essere stato fortunato: Innanzitutto sul piano personale, perché sono arrivato a questa età in discreta forma fisica e mentale; fortunato da punto di vista familiare, ho una famiglia piena di soddisfazione e orgoglio e voi lo sapete tutti la famiglia è essenzialmente la moglie; da un punto di vista professionale la mia carriera è il frutto di una serie di occasioni, che mi sono preparato a cogliere e che mi sono impegnato per cogliere, ma le occasioni ci sono state e ci vogliono nella vita”, ha detto con umiltà.
“Come non considerare fortunata che la finestra di accesso alla Corte si sia aperta nel momento più opportuno della mia vita professionale – ha ricordato – Questo mi ha dato possibilità di svolgere il lavoro più interessante e bello cui un giudice possa aspirare in un luogo splendido come questo Palazzo, sebbene il Palazzo Spada nulla ha a che invidiare”, ha commentato rievocando il periodo trascorso in Consiglio di Stato, di cui è stato Presidente. Coraggio ha quindi apprezzato il “contesto umano veramente straordinario” come l’incredibile capacità di essere “un collegio unitario e compatto anche nelle decisioni più difficili” “E’ stata una fortuna poter lavorare con voi – ha concluso – La vostra amicizia per me è stata ragione di arricchimento umano e professionale”.
Il mandato di Giancarlo Coraggio, eletto presidente della Corte il 18 dicembre 2020 e giudice costituzionale dal 29 novembre 2012, scade il prossimo 28 gennaio. Sabato 29, alle ore 12,00, si svolgerà l’elezione del nuovo Presidente della Corte costituzionale. Alla votazione parteciperà anche il giudice eletto dal Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi, previa convalida dei titoli da parte della Consulta e giuramento al Quirinale nella stessa mattinata del 29.