Il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana, che oggi festeggia 40 anni con il convegno ‘I 40 anni del Consorzio di tutela-storia e futuro della mozzarella di bufala campana dop’, è appunto nato nel 1981 ed è l’unico organismo riconosciuto dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per la tutela, la vigilanza, la valorizzazione e la promozione di questo formaggio del Centro-Sud Italia, apprezzato in tutto il mondo.
La mozzarella di bufala campana ha ottenuto nel 1996 la Denominazione di origine protetta, il marchio europeo con cui vengono istituzionalmente riconosciute quelle caratteristiche organolettiche e merceologiche di questo formaggio, derivate prevalentemente dalle condizioni ambientali e dai metodi tradizionali di lavorazione esistenti nella specifica area di produzione.
Diversi gli scopi del Consorzio: tutelare la produzione e il commercio della mozzarella di bufala campana; difendere la denominazione stessa in Italia ed all’estero; favorire il costante miglioramento dei mezzi di produzione della mozzarella di bufala campana ed il conseguente miglioramento qualitativo della sua produzione; esercitare una costante vigilanza sulla produzione e sul commercio ed in particolare sull’uso corretto della sua denominazione di origine.
Tra i compiti istituzionali del Consorzio di tutela, riveste particolare importanza, la vigilanza sul prodotto finito immesso in commercio. La sezione Ispettiva del Consorzio tutela ha competenza sull’intero territorio nazionale e opera mediante un agente vigilatore con qualifica di agente di pubblica sicurezza, prelevando campioni in commercio e facendoli analizzare presso i laboratori dell’Ispettorato centrale repressione frodi del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Inoltre dove vengono rilevate irregolarità di propria competenza, eleva sanzioni e/o effettua sequestri amministrativi del prodotto e/o degli involucri di confezionamento.
I soci del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop hanno approvato il 27 luglio 2012 il Codice etico, nel corso dell’assemblea annuale svoltasi per la prima volta in un bene confiscato alla camorra a Castelvolturno, diventato sede del Centro di formazione nazionale del Corpo Forestale dello Stato.
Con l’introduzione del Codice etico, ora per poter aderire al Consorzio di tutela è condizione pregiudiziale la presentazione, entro la fine di ogni anno solare, di un’autocertificazione antimafia. Inoltre vengono imposte restrizioni severe a quanti vorranno far parte del Consorzio, che dovranno impegnarsi a mantenere comportamenti corretti e leali.