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Consiglio Ue rinvia le nomine. Conte difficile evitare infrazione

Delicatissime ore, quelle che si vivono sul filo del rasoio e della tensione elevata nel filo di conduzione tra Bruxelles e Roma. Mentre il Consiglio Ue infatti rinvia le nomine, il premier del governo italiano Giuseppe Conte, dopo l’invio della lettera alla Ue per scongiurare i rischi di procedura di infrazione, ammette che, in effetti, riuscirci è al momento piuttosto difficile.

Conte: sarà difficile evitare la procedura di infrazione. E il Consiglio rinvia le nomine

Buco nell’acqua, dunque, nel Consiglio europeo per le nomine dei nuovi vertici dell’Ue. I capi di Stato e di Governo non si sono trovati d’accordo e dunque arriva il rinvio di ogni decisione a un nuovo vertice, che si dovrebbe tenere, pare, a fine giugno.

Il Consiglio europeo ha deciso di abbracciare una nuova agenda programmatica per il 2019-2024, e nel merito di un quadro finanziario pluriennale si è detto piacevolmente colpito “del lavoro svolto durante la presidenza romena”. Quanto all’Italia, invece, aleggiano sempre più ombre intorno alla possibilità di sfuggire, nonostante la lettera di Conte, alla procedura di infrazione.

Aggiornamento ore 6,18

Il capo del governo italiano Giuseppe Conte, che in queste ore aveva prima tenuto un vertice di leadership a Palazzo Chigi con Di Maio e Salvini, in qualità di capisaldi della maggioranza d’Esecutivo e vice premier, e con il ministro Tria responsabile del fronte economico del governo, per poi parlarne al Parlamento e, infine, inviare la famigerata lettera alla Ue.

La missiva aveva il chiaro intento di indicare quali sarebbero state le strade che il governo gialloverde intende perseguire per rientrare dei disavanzi e dei problemi di bilancio che hanno imposto, di fatto, alle autorità di Bruxelles di avviare l’iter preliminare che, salvo smentite o cambi di rotta, dovrebbe portare alla procedura di infrazione verso l’Italia.

Una proiezione che non piace, ovviamente, al governo gialloverde, e rispetto alla quale Conte e i suoi stanno lottando con fervore. Tuttavia, è lo stesso Conte adesso, a tracciare un quadro piuttosto plumbeo, nel merito.

“La situazione è molto difficile, ma farò ogni sforzo fino all’ultimo per evitare la procedura” sostiene per appunto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Aggiornamento ore 9,43

Rispondendo ai giornalisti alla fine della prima giornata del Vertice Ue, Conte ha chiarito in modo netto quella che è la posizione italiana.

Per il premier, infatti, un intervento ulteriore rispetto al Ddl Assestamento, come potrebbe essere appunto una manovra correttiva, sarebbe “inaccettabile e ingiusto”.

Conte non si tira indietro sul problema, anzi, corrobora: “Contesto le stime di crescita, conosco i numeri”. Quanto alla trattativa con l’Unione europea, Conte, parlando a Repubblica, ha spiegato come il suo atteggiamento non sia di “rigidità. Ho la flessibilità per difendere il mio Paese. Salvando però sempre alcune coordinate concettuali ben chiare. Riteniamo di avere i conti in ordine, siamo sicuri delle nostre ragioni e non siamo disponibili a inseguire delle stime che non rispondono alla realtà. Noi conosciamo i conti e conosciamo i flussi di cassa. Mercoledì vareremo l’assestamento che certificherà questi flussi”.

E ancora: “Le regole sono le regole, i numeri sono numeri. Io non posso chiedere di evitare regole che non mi piacciono per evitare la procedura. Ma posso contestare i numeri. Ecco, contesto le loro stime di crescita. Io conosco i numeri, conosco l’assestamento sui miei numeri. Per quanto riguarda le regole, c’è una prospettiva in cui voglio ridiscutere queste regole. Mi sembra legittimo. In famiglia si discute”.

Secondo Conte, l’Italia starebbe per essere “punita da regole irragionevoli” o, peggio, “punitiva”. E nel merito dei dubbi per cui la Ue starebbe presentando una sorta di conto all’Italia per alcune frasi o comportamenti di Di Maio e di Salvini nega: “Sarebbe grave. Perché se si dice che si applicano le regole e poi ci si irrigidisce per frasi o atteggiamenti vuole dire che le regole si applicano per reazioni emotive e punitive. E non va bene”.

Aggiornamento ore 11.29