Arrivano chiarimenti da parte del sindaco di Pomezia dopo la pronuncia del Consiglio di Stato sulla inammissibilità sullaffidamento a Leoncilli.
LAffidamento di incarico al legale Leoncilli è stato ritenuto inammissibile dal Consiglio di Stato, ed a tal proposito sono arrivati i precisi chiarimenti del Sindaco di Pomezia Zuccalà.
Infatti, in merito il caso relativo allaffidamento di incarico ritenuto inammissibile da parte del Consiglio di Stato per lavvocato Leoncilli, il Sindaco fa una precisa disamina.
Per il ricorso cautelare lAmministrazione ha individuato, il legale Elti di Rodeano, al quale è stata regolarmente rilasciata procura alle liti essendo iscritto alle liste speciali. Procura che è stata sottoscritta da entrambi i legali e regolarmente depositata agli atti. Essendo lAvv. Luigi Leoncilli nominato nel giudizio tuttora in corso tra le medesime parti presso il Tar Lazio, lo stesso ha solo dato la propria disponibilità, peraltro gratuita, ad essere aggiunto in affiancamento congiunto nella procura, senza partecipare alludienza al Consiglio di Stato, ma solo per condividere gli atti già trattati presso il Tar. Aggiungo che lordinanza, la quale non costituisce sentenza, emessa dal Consiglio di Stato, non ha determinato alcun problema per il Comune e non fa altro che rimandare al Tar Lazio il proseguimento del contenzioso, già seguito dallAvv. Luigi Leoncilli che porterà avanti il lavoro fino alla sentenza. Ci tengo a precisare che, nella stessa configurazione difensiva, gli avvocati Elti di Rodeano e Leoncilli, hanno ottenuto unimportante vittoria al consiglio di Stato nella vicenda Vaipom, che avrebbe visto la realizzazione di un Fast Food con annesso impianto di distribuzione carburanti nellarea tra il cimitero militare tedesco e quello di Pomezia, impedendone la realizzazione.
Da questo punto di vista, leggendo le parole del sindaco di Pomezia, si evince come nella questione il comune pometino abbia chiaramente preso una posizione non già soltanto attendista, ma anche particolarmente sicura nel merito della faccenda. Una difesa, del resto, del proprio operato e del proprio modus operandi anche strategico e collaterale a cui questa amministrazione, è evidente, tiene in modo preminente.