Il Consiglio dei Ministri dedicato al Recovery plan si è concluso poco dopo la mezzanotte di oggi con l’astensione di Italia Viva e l’approvazione del piano. Tensione alle stelle tra le ministre renziane, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, e il premier Giuseppe Conte e gli alleati di governo. Per ora la crisi di governo non è stata formalmente aperta: oggi è la giornata decisiva per capire se Iv farà dimettere o meno le proprie ministre.
Nonostante Italia Viva abbia riconosciuto i “passi avanti” del governo nell’ultima versione del piano di investimenti, Bellanova e Bonetti hanno tirato in ballo il Mes e l’alto numero di morti che in virus ha generato in Italia. Così si è aperto un duro scontro tra le due fazioni, concluso con l’astensione di Iv e l’approvazione del Recovery plan.
Nella notte il governo ha diramato un comunicato sul Cdm appena concluso, illustrando le linee guida del piano:
“Il Consiglio dei Ministri ha approvato la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – si legge nella nota – che sarà inviata alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica al fine di acquisirne le valutazioni.
Il Piano dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19.
L’azione di rilancio del Paese delineata dal Piano è guidata da obiettivi di policy e interventi connessi ai tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.
Il Piano consente di affrontare, in modo radicale, le profonde trasformazioni imposte dalla duplice transizione, ecologica e digitale, una sfida che richiede una forte collaborazione fra pubblico e privato. Inoltre, attraverso un approccio integrato e orizzontale, si mira al rafforzamento del ruolo della donna e al contrasto alle discriminazioni di genere, all’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno. Tali priorità non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite in modo trasversale.
Il Piano si articola in sei missioni, che rappresentano “aree tematiche” strutturali di intervento:
digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
rivoluzione verde e transizione ecologica;
infrastrutture per una mobilità sostenibile;
istruzione e ricerca;
inclusione e coesione;
Salute”.