Continua ad essere il Congresso della Famiglia la pietra dello scandalo del momento e la ragione principale degli attuali dissapori fra le forze di governo. Adesso, ad inasprire i rapporti fra Movimento 5 Stelle e Lega emerge anche la questione dellattenzione che i media nazionali hanno riservato alla manifestazione, in particolare per quanto riguarda loperato dei telegiornali Rai. Sullo sfondo, giochi di incastri e di presenza nei luoghi di potere ripartiti fra le due fazioni: da un lato il Tg1 a guida grillina con Giuseppe Carboni, dallaltro il Tg2 di Gennaro Sangiuliano, a trazione leghista.
Congresso della Famiglia: le ragioni della lite sui Tg fra M5S e Lega
Il Congresso della Famiglia sui telegiornali nazionali, infatti, non è stato trattato in maniera uniforme, secondo le valutazioni di Lega e pentastellati. I servizi sullargomento trasmessi dal telegiornale di Raiuno, infatti, avrebbero espresso una linea eccessivamente critica sul convegno, in ottemperanza alla posizione espressa da Luigi Di Maio. Una situazione che ha fatto alterare il Carroccio e Matteo Salvini, che non ha rinunciato e mettere un piede anche sullammiraglia della tv di Stato: i risultati delle europee, infatti, rischiano di mettere in luce la forte disparità di consensi che esiste attualmente fra le due anime di governo, e a quel punto il vicepremier non farebbe attendere la sua offensiva verso Viale Mazzini.
La Lega aveva avanzato il suo disappunto nel pomeriggio di domenica con lonorevole leghista Massimiliano Capitanio: Il Tg1 la smetta con la partigianeria ha dichiarato lex cronista de La Padania e segretario in Commissione di Vigilanza. La copertura giornalistica sul Congresso della Famiglia è la goccia che fa traboccare il vaso: smentisce tutti i buoni propositi di cui ci aveva parlato il direttore Carboni in Vigilanza, a conferma di una narrazione della realtà spesso ai limiti della fantasia. Non è così che realizzeremo la Rai del cambiamento voluta assieme al M5S.