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    Congedo parentale: come funzionano i contributi figurativi

    congedo parentale

    Esistono alcune circostanze che consentono ai lavoratori di ottenere dei contributi anche laddove siano assenti dal lavoro o non stiano di fatto lavorando. Questa tipologia di contributi, i quali non pesano, a livello economico, né sul lavoratore né sul datore di lavoro, prendono il nome di contributi figurativi e vengono accreditati dalla cassa previdenziale di riferimento. Tra le situazioni che permettono di ottenerli rientra l’assenza dal lavoro dei genitori che fanno uso del congedo parentale.

    A seconda dei casi, i contributi figurativi, spettanti per questo o altri motivi, vengono versati in modo automatico dall’Ente preposto, senza che l’interessato debba presentare alcun documento; in altri casi è invece necessario presentare specifica domanda. Per accertarsi che siano stati accreditati in modo corretto, è possibile consultare l’estratto conto contributivo. Per sapere come fare e scoprire tutto quello che c’è da sapere, è possibile fare affidamento ai numerosi approfondimenti presenti online.

    Di seguito cercheremo di capire cosa sono i contributi figurativi in generale e cosa bisogna fare per ottenerli in caso di congedo parentale.

    Contribuzione figurativa: di cosa si tratta

    Quando si parla di contributi figurativi si fa riferimento a quella particolare tipologia di contributi previdenziali che vengono assegnati ai lavoratori in particolari circostanze di sospensione del rapporto di lavoro e che sono interamente a carico dell’ente previdenziale. Le circostanze che danno diritto all’ottenimento di questo tipo di contribuzione sono svariate e includono:

    • il servizio militare;
    • l’assenza per malattia o infortunio;
    • il congedo per gravi motivi familiari;
    • i periodi di aspettativa spettanti in caso svolgimento delle funzioni pubbliche elettive;
    • i periodi di disoccupazione;
    • la cassa integrazione guadagni straordinaria.

    Per quanto riguarda i genitori, anche i congedi di maternità – anche al di fuori del rapporto di lavoroe paternità, nonché le assenze per malattia dei figli, danno diritto a questa contribuzione.

    Perché vengono caricati

    Il caricamento dei contributi figurativi viene effettuato per tutelare il diritto dei lavoratori che usufruiscono di periodi di assenza o congedo riconosciuti dalla legge o obbligatori, nonché in caso di disoccupazione e gravi problemi.

    La loro funzione è quella di aumentare l’estratto conto contributivo, così da permettere al lavoratore di raggiungere il numero di anni contributivi necessari per andare in pensione, nonché di ottenere una pensione di importo adeguato.

    Congedo parentale: come ottenere i contributi figurativi

    Il congedo parentale è un diritto riconosciuto ai genitori con figli di età inferiore ai 12 anni. In particolare, consente tanto alle madri quanto ai padri di assentarsi dal lavoro per prendersi cura dei figli.

    Il periodo massimo complessivo, non necessariamente continuativo, di cui possono usufruire i genitori è pari a 10 mesi, con un massimo di 6 mesi a testa. Nel caso in cui il padre decidesse di assentarsi per un periodo minimo pari a 3 mesi, il totale potrebbe salire a 11 mesi e a lui spetterebbero 7 mesi di congedo.

    Mentre in alcuni casi il riconoscimento avviene in modo automatico, in altri il lavoratore deve presentare domanda all’ente competente, includendo una dichiarazione, rilasciata dal datore di lavoro, la quale attesti il periodo di astensione.