“Il tema del salario minimo è ormai in prima pagina sulle agende politiche di tutti i partiti ma Confintesa respinge qualsiasi speculazione politica e partitica su un argomento che attiene il rispetto della Costituzione e la busta paga dei lavoratori”.
Lo dichiara Massimo Visconti Presidente di Confintesa e Consigliere del CNEL.
Come tiene a rimarcare il presidente, “Confintesa dal 2018 si è dichiarata favorevole a rivedere i meccanismi che, ancora oggi, mantengono livelli salariali da fame e completamente insufficienti a garantire una vita dignitosa come prevede l’articolo 36 della Costituzione Italiana. Di contro partiti e sindacati che oggi si stracciano le vesti chiedendo il salario minimo per legge, all’epoca, pur essendo al Governo del Paese, non ritenevano di alcun interesse l’argomento del salario minimo anzi erano contrari”.
Dunque, sbotta poi Visconti, “Leggiamo dalla stampa titoli allarmistici che imputano al CNEL una posizione contraria al salario minimo mentre il documento che è stato approvato, anche se non condivisibile al 100%, dice esattamente il contrario con argomentazioni che vanno lette in un’ ottica diversa da quella di chi oggi vuole veramente affossare ogni modifica che porti le buste paga dei lavoratori ad essere, come prevede l’articolo 36 della Costituzione, Dignitose”. Anzi, sottolinea il presidente di Confintesa, “Noi riteniamo che permettere al CNEL di certificare la conformità dei contratti di lavoro rispetto ad uno standard di salario minimo, da individuarsi attraverso il lavoro di una commissione di esperti individuati da un’apposita legge, è un primo importante passo per arrivare a rendere più agibili le relazioni industriali preposte alla contrattazione fino ad oggi negate ad alcune sigle sindacali. Così come ritiene che il raggiungimento del salario dignitoso possa essere il volano per far applicare l’articolo 46 della Costituzione che parla di partecipazione dei lavoratori alla gestione e all’utile dell’impresa.
Insomma, conclude Visconti “Confintesa, ha dato il suo voto favorevole al documento da inviare al Governo e ritiene così di onorare coerentemente l’impegno preso nel suo statuto di arrivare ad un salario dignitoso e partecipativo così come, contestualmente, ritiene improrogabile un nuovo modello che sappia misurare la reale rappresentatività delle parti sociali”.
Max