CONFINDUSTRIA – SQUINZI: ’NESSUN MARGINE DI TRATTATIVA CON I SINDACATI SUI CONTRATTI, PER NOI CAPITOLO CHIUSO’

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    “Ci siamo resi conto dell’impossibilità di portare avanti qualunque trattativa con il sindacato, quindi non abbiamo più margini di trattativa per poter proseguire un colloquio sui contratti nel modo tradizionale. Per noi il capitolo è chiuso”. Così, senza possibilità di replica, Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, dopo l’incontro con decine di associazioni in scadenza di contratto, o prossimi. “Abbiamo riscontrato una sostanziale unità tra le categorie presenti. Premesso che contrariamente a quanto dice la signora Camusso non vogliamo ridurre i salari, non vogliamo bloccare le trattative. Ogni trattativa ha una sua autonomia e non chiediamo nessuna moratoria”.  A tal proposito ha anticipato che Confindustria ha stilato un decalogo “che faremo avere alle associazioni interessate, di cose che si possono fare e non si possono fare in eventuali trattative che ritengano di portare avanti. Le singole categorie sono libere di portare avanti le trattative. Semmai -ha detto sorridendo – le schiaffeggeremo dopo. Io fui schiaffeggiato pesantemente quando ero presidente di Federchimica. In sostanza per chi ritiene di andare avanti l’autonomia c’è”. Il decalogo è la sintesi del documento che questa estate il consiglio generale di Confindustria ha votato alla unanimità come base della trattativa del rinnovo del contratto nazionale. Tra le categorie presenti Federchimica, Federmeccanica, Federalimentare, Farmindustria, Assogomma. “Mi sembra che -ha chiarito- le posizioni dei sindacati siano irrealistiche, sia dal punto di vista monetario che da quello sul futuro del Paese. Se non siamo capaci di trovare un accordo per creare un modello di contratto più avanzato, più in linea con i tempi che ci impone l’economia globale, c’è da essere preoccupati veramente”. Per Squinzi “in qualche modo il Governo potrebbe anche entrare” nella partita tra sindacati e Confindustria sul rinnovo dei contratti “ma ci auguriamo che non combinino danni”. E sull’ipotesi di un autunno rovente sul fronte del rinnovo dei contratti, il presidente Squinzi ha aggiunto “Mi auguro di no naturalmente, però su questa linea del passato non ci siamo”.