L’economia italiana è in fase di stagnazione, ma la fase attuale va valutata in modo favorevole. A dirlo è Confcommercio commentando i dati Istat di oggi: “I dati odierni su vendite al dettaglio e produzione industriale, unitamente a quelli diffusi nelle ultime settimane, indicano come l’economia italiana sia in una fase di stagnazione. Esaurita l’ottima fase di ripresa post-pandemica, in fondo questa condizione va valutata favorevolmente. Chi vede il bicchiere mezzo vuoto, invece, la legge come un semplice spostamento dei problemi e delle irrisolte criticità verso il già difficile 2024”.
l’Ufficio Studi di Confcommercio aggiunge: “Il modesto recupero registrato, in termini congiunturali, dalle vendite a volume, dopo quattro mesi in negativo, ha solo attenuato il divario che si rileva nel confronto annuale. Tuttavia, è una risalita che, posta a sistema con le buone valutazioni di preconsuntivo di novembre e le attese ben orientate per dicembre e il Natale, potrebbe contribuire a rafforzare un’eredità positiva per i consumi del prossimo anno”.
“Il dato sulla produzione industriale -conclude la nota di Confcommercio – indica calma piatta, posto che la riduzione di due decimi a ottobre si associa a una revisione al rialzo di un decimo per settembre. L’atterraggio dei livelli produttivi appare deludente, perché su livelli storicamente bassi, inferiori di oltre il 5% rispetto a venti mesi prima. Anche in questo caso, però, le probabilità di crescita sembrano superiori a quelle di ulteriori contrazioni nei prossimi mesi”.
Codacons: “Un pessimo segnale in vista di Natale”
Codacons ha un’altra visione dei dati Istat forniti oggi: “Un pessimo segnale in vista del Natale, con le vendite al dettaglio ancora fortemente influenzate dai rincari che continuano a colpire tutti i settori. Lo afferma il Codacons, commentando i numeri forniti oggi dall’istituto di statistica. Anche a ottobre le vendite registrano l’ennesimo crollo verticale in volume, con una contrazione su base annua del -4% a fronte di un aumento in valore del +0,3% – analizza il Codacons – Questo significa che, al netto dell’inflazione e considerata la spesa per consumi delle famiglie, gli acquisti calano in volume per complessivi 32,5 miliardi di euro annui, pari in media a -1.260 euro su base annua a famiglia”.
Conclude il presidente di Codacons Carlo Rienzi: “Si tratta di dati molto negativi che rappresentano un pessimo segnale sul fronte dei consumi natalizi degli italiani -È oramai evidente come il paniere salva-spesa varato dal Governo non stia producendo gli effetti sperati, e crediamo che il Governo debba adottare misure più incisive per fermare il caro-prezzi e sostenere i consumi”.