Sta già facendo discutere il nuovo provvedimento contenuto nel documento programmatico di bilancio e conosciuto meglio col nome di pace fiscale. Tra le altre, il nuovo provvedimento apporterà unaliquota al 20% sul pregresso per coloro che hanno presentato la dichiarazione dei redditi, ma non solo: sarà prevista anche lopzione di dichiarazione integrativa facendo emergere fino ad un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate con un tetto di 100mila euro annuali. Si tratta di misure quindi destinate a tutti coloro che hanno debiti pendenti con il fisco ma che avvantaggiano, in particolare, alcune categorie di contribuenti.
Stando ai calcoli effettuati dal Consiglio nazionale dei commercialisti infatti, il condono mediante dichiarazione integrativa e flat tax del 20% consente il massimo vantaggio fiscale ai contribuenti che fanno emergere redditi non dichiarati che si aggiungono a redditi già dichiarati per almeno 75mila. In questo caso, infatti, sullintero ammontare di reddito non dichiarato che viene fatto emergere si ottiene uno sconto del 56% rispetto alla tassazione ordinaria che su quello stesso maggior reddito è stata applicata a chi lo ha dichiarato sin da subito. Ciò – spiegano i commercialisti – è dovuto alla differenza tra il 46% di tassazione ordinaria sui redditi eccedenti 75mila euro (43% di Irpef + 3% medio di addizionali regionali e comunali) e il 20% di flat tax sostitutiva.
Per quanto riguarda un contribuente che ha dichiarato 100mila euro e approfitta del condono per farne emergere ulteriori 30mila, se avesse dichiarato sin dal principio 130mila euro di reddito avrebbe pagato 13.800 euro di maggiori imposte, mentre approfittando del condono ne pagherà 6mila, con un risparmio di 7.800 euro rispetto a chi ha dichiarato subito tutto il proprio reddito di 130mila. Un contribuente che ha dichiarato 200mila euro e approfitta del condono per farne emergere ulteriori 60mila, invece, se avesse dichiarato sin dal principio 260.000 euro di reddito avrebbe pagato 27.600 euro di maggiori imposte, mentre approfittando del condono ne pagherà 12.000, con un risparmio di 15.600 euro rispetto a chi ha dichiarato subito tutto il proprio reddito di 260mila.
E ancora, secondo i calcoli dei commercialisti un contribuente che ha dichiarato 300mila euro e approfitta del condono per farne emergere ulteriori 90mila, se avesse dichiarato sin dal principio 390mila euro di reddito avrebbe pagato 41.400 euro di maggiori imposte, mentre approfittando del condono ne pagherà 18.000, con un risparmio di 21.400 eurorispetto a chi ha dichiarato subito tutto il proprio reddito di 390mila.
Ovviamente il risparmio annuale va moltiplicato per il numero degli anni condonabili per i quali il contribuente decide di avvalersi, sottolineano i commercialisti, spiegando che il vantaggio fiscale, che il condono attribuisce a chi fa emergere ora ciò che non aveva a suo tempo dichiarato, diminuisce al diminuire del reddito di partenza. Ad esempio, un contribuente che ha dichiarato 50mila euro e approfitta del condono per farne emergere ulteriori 15mila, ottiene uno sconto del 53% (pari a 3.300 euro) rispetto a chi ha dichiarato subito tutto il proprio reddito di 65.000 mentre un contribuente che ha dichiarato 30mila euro e approfitta del condono per farne emergere ulteriori 9mila, ottiene uno sconto del 50% (pari a 1.800 euro) rispetto a chi ha dichiarato subito tutto il proprio reddito di 39.000.
Sotto i 22mila euro di reddito di partenza, invece, conclude il Consiglio nazionale dei commercialisti, il meccanismo flat tax 20% vede più che dimezzato il vantaggio che passa da oltre il 50% a meno del 25%, per arrivare sostanzialmente ad azzerarsi dai 12mila euro di reddito di partenza in giù.