Tante sono le brutture che il destino riserva a molti di noi, così come i dolori e le difficoltà che spesso accompagnano determinate patologie che, malgrado ve ne siano tanti, gli eventi a sfondo benefico non bastano mai. Se poi al centro della causa per cui impegnarsi vi sono i bambini, allora ecco che diviene ‘doveroso’ – per quanti in grado di farlo – partecipare per da re una mano.
Lo sa bene il noto autore Giulio Rapetti, in arte Mogol il quale, da diversi anni segue le attività dell’Istituto Serafico di Assisi, decantandone il grande impegno: “Se il mondo fosse come il Serafico sarebbe un mondo perfetto”. E si perché questo angolo di ‘cuore’ sito nella terra natìa di San Francesco, è da ben 150 anni che si distingue – anche a livello internazionale – per la qualità che impiega nella riabilitazione e, soprattutto, nella ricerca medico-scientifica incentrata sulle disabilità plurime che affliggono bimbi e ragazzi. Qui infatti i minori affetti dalla cecità, dall’autismo, sordomuti, vengono accolti e ‘protetti’ da oltre 160 angeli che quotidianamente prestano la loro opera a tali situazionoi di forte disagio.
Ovviamente, come è giusto che sia, dietro questa lodevole ‘missione’ si cela una lista di spese ed investimenti davvro impressionanti.
Così, senza rifletterci più di Tanto, Mogol, in qualità di fondatore della Nazionale Italiana Cantanti, affiancato dal presidente della squadra, Paolo Belli e dal Dg Gianluca Pecchini, ha messo su ‘Il Concerto per la vita’, un’inizativa musicale di alto livello (hanno già confermato la loro presenza artisti come Arisa, Neri Marcorè, Simone Cristicchi, Morgan, Enrico Ruggeri, Marco Masini, Pupo, Riccardo Fogli, Paolo Vallesi, Rita Pavone, Mario Lavezzi, Amara, Giuseppe Anastasi, e Gianmarco Carroccia, ed altri ne arriveranno), che avrà luogo proprio in occasione della giornata francescana – per altro dedicata al ‘dono – venerdì 4 ottobre, presso il Teatro Lyrick di Assisi.
Ovviamente l’incasso della serata sarà direttamente ‘girato’ all’Istituto Serafico. ma torneremo a parlarne…
Max