CON UN AUMENTO DEL 6% A FEBBRAIO, NEL SOTTOSCRIVERE LA RICHIESTA DI UN MUTUO SEMPRE PIÙ ITALIANI SCELGONO QUELLO FISSO, ANCHE SE AUMENTANO I MISTI E I VARIABIL

“Considerando ancora una volta i valori in ottica semestrale e trimestrale vediamo come, nei sei mesi, la crescita ci sia effettivamente stata, sia pure in maniera più contenuta (+1,85%), mentre nell’ultimo trimestre le banche sembrano aver scelto una linea di maggior cautela e gli importi erogati si siano ridotti, da dicembre 2016, del 2,13%”. E’ quanto spiega l’esito dell’analisi (condotta su un campione di oltre 13mila pratiche) dell’Osservatorio congiunto Facile.it-Mutui.it ha condotto in relazione ai mutui italiani nel periodo febbraio 2016-febbraio 2017. Una ricerca che sostanzialmente sottolinea il rialzo degli importi richiesti dai mutuatari e quelli erogati loro dalle banche. Ad esempio, il mese scorso, mediamente la richiesta di mutui in Italia è stata pari a 134.900 euro, che in percentuali significa il 7,35% in più rispetto ai valori registrati nei dodici mesi prima. Ma non sono tute rose e fiori, perché a quanto pare, l’incremento è andato via via scemando col passare del tempo, visto che se si ferma l’analisi ai sei mesi, l’aumento è stato pari al 5,34% e, nei tre mesi scorsi, al 4,21%. Come spiegano ancora gli esperti dell’Osservatorio congiunto Facile.it-Mutui.it: “Con gli indici di riferimento ai valori più bassi di sempre,moltissimi italianicercano di garantirsi per tutta la durata del mutuo le migliori condizioni possibili e, quindi,scelgono in massa il tasso fisso, cui sono indicizzati il 77% dei mutui richiesti a febbraio 2017.Eppurequalcosa sembra cambiare all’orizzonte e, nel periodo compreso fra il 01 dicembre 2016 ed il 28 febbraio 2017,il tasso variabile torna a crescere guadagnando oltre 4 punti percentuali(+4,32%)”. Da sottolineare inoltre, che di pari passo all’aumento degli importi richiesti, corrisponde però anche quello seguente alle somme erogate dalle banche (nonostante attualmente la crescita sia inferiore), decretando quindi una sorta di scollamento tra la cifra di quanti intenzionati ad accendere un mutuo vorrebbero ricevere, e quanto invece poi ottengono effettivamente. Lo scorso febbraio  l’erogato medio è stato pari a 121.039 euro,equivalente al 6,22% in più rispetto ad un anno fa. E dunque, quanti a febbraio hanno formulato una richiesta di finanziamento per l’acquisto della prima casa puntando ad ottenere una cifra prossima a 143mila euro (142.826, +8,85% rispetto all’anno prima), le banche hanno comunque scelto di essere più generose rispetto a febbraio 2016, concedendo mediamente 125.250 euro (+9,18%), ma notevolmente più parche in confronto ai valori di dicembre 2016, quando concedevano in media 136.100 euro, vale a dire l’8% in più. “La percentuale di nuovi mutuatari che sceglie il tasso fisso – osserva responsabile della Business Unit mutui di Facile.it, Ivano Cresto – è in leggera discesa rispetto a fine 2016 perché, nonostante ci siano ancora sul mercato delle offerte a tasso fisso molto competitive, l’aumento degli IRS degli ultimi mesi sta spingendo alcuni nuovi mutuatari ad orientarsi verso altre soluzioni più convenienti sul breve periodo, come i tassi variabili, ma anche quelli misti che consentono una maggiore flessibilità e capacità di godere delle variazioni di mercato”.

M.