In merito allIlva di Taranto, stamane lok alla proroga del Piano ambientale con il Dl numero 7 che ha superato l’esame parlamentare edè diventato legge. Dunque, il provvedimento, che conta tre articoli, va così ad aggiungersi alla lunga lista delle misure varate dai governi, dal 2013 ad oggi, predisponendo alcune misure di carattere finanziario. Vediamo quali: proroga, non superiore a 18 mesi, del termine ultimo (già fissato al 30 giugno 2017), per l’attuazione del Piano ambientale e una nuova procedura per la sua modifica/integrazione e attuazione; contempla disposizioni sull’amministrazione straordinaria, la cessione dell’azienda e l’eventuale procedura di affitto dei complessi aziendali; interviene sulla mappatura dei rifiuti negli stabilimenti Ilva S.p.A. e per il recupero residui della produzione dell’impianto di Taranto. Per quel che riguarda invece le misure di carattere finanziario, in particolare, la norma pone a carico dell’amministrazione straordinaria , e non più dell’acquirente o affittuario aggiudicatario della procedura di cessione, l’onere di rimborso dei 300 milioni di euro erogati, posticipando al 2018 il termine previsto per il rimborso degli importi finanziati dallo Stato in favore del Gruppo Ilva per attuare e realizzare il Piano di tutela ambientale e sanitaria dell’impresa (fino a 800 milioni di euro, di cui fino a 600 milioni di euro nel 2016 e fino a 200 milioni di euro nel 2017). Nella modifica/integrazione del Piano ambientale,il dl innova le procedure: nel caso in cui le offerte presentate nel termine del 30 giugno 2016 prevedano modifiche o integrazioni al Piano o ad altro titolo autorizzativo necessario per l’esercizio degli impianti, i relativi progetti di modifica e le proposte di nuovi interventi siano valutati da un Comitato di esperti, il quale valuta anche la richiesta motivata da parte dell’offerente di un eventuale differimento, non oltre 18 mesi, del termine ultimo per l’attuazione del Piano. Sulla base di questa istruttoria, entro il termine di 120 giorni dalla presentazione dell’istanza dei commissari straordinari, il ministro dell’Ambiente, sentito il ministro dello Sviluppo, esprime il proprio parere in cui può proporre eventuali integrazioni o modifiche alle proposte dei soggetti offerenti. Nei successivi 15 giorni gli offerenti presentano le offerte vincolanti definitive adeguando i relativi piani al parere del Ministro; in caso contrario, si prevede l’esclusione dalla procedura di aggiudicazione. Sarà infine con decreto del Ministro dello sviluppo che si provvederà, su istanza dei commissari straordinari, all’individuazione dell’aggiudicatario, che in qualità di gestore dello stabilimento ha facoltà di presentare domanda di autorizzazione, per effettuare i nuovi interventi e le modifiche del Piano o di altro titolo autorizzativo necessario per l’esercizio dell’impianto, sulla base dello schema di Piano accluso alla propria offerta vincolante definitiva. Ulteriori innovazioni riguardano: lo scudo giudiziario anche per gli acquirenti e affittuari dell’Ilva ma limitata al 30 giugno 2017, o al massimo per altri 18 mesi se ci fosse una proroga; l’autorizzazione dell’assunzione di personale presso l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA) della Puglia, nel limite massimo di spesa pari a 2,5 milioni di euro nel 2016 e a 5 milioni di euro a decorrere dal 2017.