Con l’introduzione delle zone ‘a colore’ – cioè zona gialla, arancione e rossa -, in Italia si sono evitati 25mila ricoveri solo nel primo mese dalla loro entrata in vigore, lo scorso autunno con il Dpcm anti-Covid del 3 novembre 2020. Queste misure hanno infatti permesso di ridurre la trasmissibilità (Rt) di Sars-Cov-2 del 13-19% in zona gialla, del 27-38% in zona arancione e del 36-45% in zona rossa. Un risultato certificato dalla rivista internazionale ‘Nature Communications’ che pubblica lo studio condotto da Istituto Superiore di Sanità (Iss), Inail e Fondazione Bruno Kessler.
Lo studio ha evidenziato – si legge in una nota congiunta – come la zona gialla sia stata efficace nello stabilizzare l’incidenza dei casi, portando l’Rt a valori intorno ad 1, mentre le zone arancione e rossa hanno prodotto una sostanziale riduzione di incidenza abbassando l’Rt a valori tra 0.80 e 0.93 (zona arancione) e tra 0.74 e 0.83 (zona rossa). Nell’insieme, le misure hanno ricondotto l’epidemia sotto controllo in 85 province su 107 entro 3 settimane dalla loro introduzione, evitando nello stesso periodo complessivamente circa 25.000 ricoveri, ovvero oltre metà dei 44.000 effettuati. Gli effetti positivi sulla riduzione dei ricoveri, tuttavia, sono ancora più significativi se osservati su tempi più lunghi, in virtù della riduzione nell’incidenza di infezione ottenuta con le misure”.
Per la ricerca sono stati utilizzati i dati della sorveglianza integrata e quelli sulla mobilità pubblica, elaborati con dei modelli matematici per quantificare l’associazione tra le misure e il cambiamento nell’R(t) tra la settimana 30 ottobre-5 novembre, prima dell’introduzione delle ‘zone’, e quella 19-25 novembre, quando l’effetto si può considerare stabilizzato.
Lo studio ha inoltre evidenziato che anche la più restrittiva delle zone ha prodotto riduzioni delle attività sociali significativamente minori rispetto al lockdown della primavera 2020: ad esempio, a fronte di un tempo medio passato in casa dagli italiani di circa 16 ore al giorno in tempi pre-pandemici, nelle zone rosse si è stimato un tempo di 18.7 ore al giorno contro le circa 20.3 durante il lockdown.