Mentre una buona parte dell’Europa, così come ogni persona con un minimo di sensatezza e responsabilità, attende con fiducia l’esito dell’incontro che oggi vede riuniti intorno ad un tavolo Draghi, Macron, Scholz e Zelensky nella speranza che si riesca a raggiungere almeno una premessa per poter intavolare un discorso sulla pace fra Ucraina e Russia, negli stessi istanti proprio da Kiev, il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, davanti ai microfoni della Cnn invece ‘rilancia’, affermando che “Libereremo tutti i nostri territori, tutti, compresa la Crimea”. Quest’ultima, ha poi aggiunto, “è un obiettivo strategico per l’Ucraina perché è territorio ucraino. Ma ci muoveremo passo dopo passo“.
Addirittura, nel corso dell’intervista con l’emittente giornalistica Usa, il ministro della Difesa ucraino ha rivelato che, rispetto al conflitto, vi sarebbe un piano articolato su tre punti.
Il primo prevede la ‘stabilizzazione della situazione sul campo’, così da riuscire a contenere altre perdite contro l’esercito di Mosca
Il secondo poggia su ogni sforzo possibile, per far sì che si riesca a respingere le forze russe, fino a riportarle nelle loro posizioni prima dell’invasione dell’invasione dello scorso 24 febbraio.
Infine, il ministro ha rivelato che vi sarebbero dei ‘precisi piani’, assunti con i partner dell’Ucraina (ma non specifica chi), su “come liberare i territori, compresa la Crimea“. Questo perché a Kiev non considerano la Crimea un territorio russo, e dunque non vi sarebbe nessun attacco diretto contro la Federazione Russa.
Un’uscita quella del ministro della Difesa ucraino, che certo stride con i colloqui in atto in queste ore. Ma non solo, secondo fonti ufficiali, alcuni funzionari della delegazione francese che ha accompagnato il presidente Macron, avrebbero affermato che in realtà è la Francia ‘vorrebbe’ che l’Ucraina riprendesse il controllo totale della Crimea, una situazione che assumerebbe un alto valore militare a danno di Mosca. “Siamo per una vittoria integrale con il ripristino dell’integrità territoriale su tutti i territori conquistati dai russi, compresa la Crimea“, avrebbe dichiarato un funzionario francese. Un’uscita diplomaticamente infelice – se vera – che andrebbe immediatamente smentita, specie in questa fase che inizia a muoversi sul campo finalmente la diplomazia.
Ora, senza fare delle illazioni, o un processo alle intenzioni (di ufficiale non c’è niente), sembra invece molto più credibile (ed accettabile), una seconda voce secondo cui, i funzionari della delegazione francese avrebbero invece invocato dei colloqui per determinare il tipo di garanzie di sicurezza per l’Ucraina e le relazioni tra Ucraina e Nato, così da “sapere come costruire una pace duratura. La posta in gioco è la sicurezza di tutti noi“.
Max