Con lAustria che alle urne premia i popolari dell’Oevp’ dellappena 31enne Sebastian Kurz (31% dei voti), in Europa continua ad espandersi velocemente la destra, dove temi come lanti-immigrazione e, soprattutto, anti-Europa, rappresentano per molti cittadini un convincente cavallo di battaglia. il proprio punto fermo. Il dato austriaco non fa altro che confermare la vastità dellinsofferenza che alcuni politici di contrapposta ideologia continuano a definire populista, senza offrire però alternative pratiche e convincenti. In Germania ad esempio l’ultradestra di ’Alternative fuer Deutschland’ (Afd), capitanata da Alexander Gauland è entrata in Parlamento come terzo partito del Paese. In Ungheria Viktor Orban è stato eletto per il suo terzo mandato mentre, in Francia, il ’Front National’ di Marine Le Pen che (raccogliendo ben 3 milioni di voti al primo turno), è riuscita anche a sfidare Emmanuel Macron, ha guadagnato un posto all’Assemblea nazionale. E se in Polonia vige il governo nazionalista di Beata Szydlo, sorvegliato da ’Diritto e Giustizia’ (PiS), partito di destra ed euroscettico a cui appartiene il presidente polacco Andrzej Duda, nella Repubblica Ceca (dove si voterà il 20 e 21 ottobre per rinnovare la Camera dei deputati), il partito di destra ’Ano 2011’ (’Azione dei Cittadini Insoddisfatti’), in virtù dellesautorata opinione pubblica da una politica poco invogliata ad affrontare l’ondata migratoria, il partito di Andrej Babis, continua ad avanzare a gonfie vele. Senza poi sbilanciarci su quanto potrebbe accadere al momento in cui anche gli italiani saranno chiamati a decidere il futuro governo. Dunque lassetto europeo sta palesando una forte deriva contrastante rispetto agli speranzosi (e a tuttoggi teorici), concetti propagandati da una sinistra che forse farebbe meglio a concentrarsi di più sulla propria azione piuttosto che continuare a condannare di populismo quanti abbandonati o snobbati dalle istituzioni.
M.