E partita male e sta proseguendo peggio la discussa legge sul biotestamento, al vaglio delle istituzioni. Dopo lormai famosa discussione ad aula vuota andata in scena lo scorso 13 marzo, oggi la proposta è tornata allesame della Camera. E a dividere i pro ed i contrari stavolta è la gestione (per scelta del malato o di un suo fiduciario) dell’alimentazione e dell’idratazione. Nello specifico, di fronte allemendamento che favoriva l’esplicitapossibilità di rifiutare la nutrizione e l’idratazione artificiale, la Camera si espressa con è con 336 voti contrari e 91 favorevoli. Presentato da Mario Marazziti, presidente della commissione Affari sociali, il testo prevedeva il rifiuto da parte dell’individuo dei “trattamenti sanitari che si configurino inutili, troppo gravosi o sproporzionati, incluse le pratiche di nutrizione e idratazione artificiale”. Ma, come ha spiegato lo stesso Marazziti, “Non è una limitazione ma una descrizione di quello che accade nella vita: un individuo può rifiutare, itrattamenti che soggettivamente ritiene inutili, gravosi o sproporzionati. Introduciamo un elemento importante, senza cambiare in nulla il diritto fondamentale della persone e lo spirito della legge”.