Si sono ritirati in camera di consiglio i giudici della prima sezione del Tribunale di Napoli che dovranno pronunciare la sentenza nei confronti di Silvio Berlusconi e Valter Lavitola per la presunta compravendita di senatori. Il presidente del collegio Serena Corleto ha comunicato che il verdetto non sarà emesso prima della 17. L’ex capo del governo attende a Roma, a Palazzo Grazioli, la sentenza del Tribunale di Napoli sul caso della compravendita dei senatori, per la quale i pm hanno chiesto 5 anni per il leader di FI. Berlusconi, arrivato in tarda mattinata a Roma, ha pranzato coi i suoi più stretti collaboratori. E, al di là della sentenza, è stata la Grecia il tema principale della riunione, con Berlusconi che avrebbe apprezzato le parole di Alexis Tsipras sulle riforme da mettere in campo.Per il pm Henry John Woodcock, nella vicenda della compravendita dei senatori “siamo di fronte, in fondo, a un banale contratto illecito, una questione di vile pecunia, di scambio, di baratto tra soldi e tutto ciò che rientra nella funzione parlamentare”. Il magistrato fa ricorso ad argomenti relativi alle norme civilistiche nel processo nei confronti dell’ex premier Silvio Berlusconi e dell’ex direttore de L’Avanti Valter Lavitola. La replica del pm anticipa l’emissione della sentenza prevista in giornata. Woodcock ha sostenuto che in questa vicenda “i motivi politici rimangono sullo sfondo”. Per chiarire il concetto, come esempio il pm ha ricordato episodi della storia come il delitto Matteotti e alcuni atti rivoluzionari: “Chi può negare che vi siano stati motivi politici? E ciò elide la rilevanza penale? io dico no”. Woodcock si è inoltre soffermato sull’articolo 318 del Codice penale secondo la formulazione fatta nel 2012 in cui si parla di “asservimento” della funzione pubblica. I legali della difesa sostengono infatti che non può essere applicato in questo caso in quanto emanato in un periodo successivo ai fatti contestati. Tale asservimento “era punibile prima della legge del 2012? O era penalmente irrilevante? Questo è il quesito che il Tribunale dovrà sciogliere – ha detto il pm – Quanto agli elementi emersi nel corso del processo le strade portano in una unica direzione: la compravendita”. Il pm Fabrizio Vanorio ha sottolineato che la sentenza “farà giurisprudenza perché è il primo caso in cui si affronta il tema della corruzione parlamentare”.