(Adnkronos) – E’ il più grande appalto pubblico di Roma: il completamento del recupero edilizio dell’ex Mattatoio è diventato finalmente un bando di gara per un valore di 45 milioni di euro. Entro il mese di dicembre dovrebbe essere individuata l’impresa che sarà chiamata a realizzare il progetto predisposto dall’Ufficio tecnico dell’Università degli Studi Roma Tre, con la consulenza di tre tra i più autorevoli docenti del Dipartimento di Architettura dell’Ateneo, Paolo Desideri, Francesco Cellini e Luigi Franciosini.
“Si tratta di risorse che vengono tutte dal bilancio di Roma Tre” ha tenuto a precisare il direttore generale dell’Ateneo, Pasquale Basilicata nel corso del Convegno organizzato mercoledì 16 novembre dall’Università Roma Tre e da Roma Capitale, dal titolo “Il completamento della Città delle Arti all’ex-Mattatoio di Testaccio”. Uno degli appuntamenti organizzati per il Trentennale di Roma Tre, la più giovane Università nata a Roma, proprio trent’anni fa, nel 1992.
All’Amministrazione capitolina va il merito di aver sbloccato una situazione ferma da oltre 15 anni. “Un esempio di buona sinergia e di buona politica – ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri, intervenuto al convegno – il modo migliore per celebrare il trentesimo compleanno di Roma Tre”. Oltre al sindaco Gualtieri, l’amministrazione di Roma Capitale era rappresentata da Tobia Zevi (Assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative di Roma Capitale) e da Miguel Gotor (Assessore alla Cultura di Roma Capitale). Sono intervenuti Umberto Marroni, Esperto per il Progetto Città delle Arti ex Mattatoio, Paolo Desideri, docente di Progettazione architettonica a Roma Tre, Massimiliano Fiorucci, rettore di Roma Tre e Pasquale Basilicata, direttore generale di Roma Tre.
“Con l’avvio dei lavori nell’ex Mattatoio, Roma Tre completa il piano di sviluppo concordato con il Comune di Roma nei 4 accordi di programma stipulati nel corso degli anni. La Città delle Arti – ha commentato il Direttore generale dell’Ateneo, Pasquale Basilicata – ci vede come protagonisti con un impegno finanziario di quasi 45 milioni di euro che si aggiungono a quelli già investiti di oltre 17 milioni, per gli interventi finora sostenuti, per una somma complessiva che supera i 60 milioni di euro. Uno sforzo finanziario e gestionale di dimensioni straordinarie che l’Ateneo ha costruito con intelligenza e visione in un quadro di gestione ordinata, trasparente e di eccezionale qualità tecnica. Il progetto rappresenta un contributo di grande valore scientifico e culturale per il fondamentale rispetto del valore monumentale del complesso architettonico”.
Il caso dell’ex Mattatoio è un esempio del modello di Campus aperto alla città e diffuso nella città, che ha contraddistinto le fasi di nascita e crescita dell’Ateno, che ormai, per numero di studenti (circa 35mila) è ormai il secondo della Capitale.
La scorsa primavera la Giunta Capitolina ha approvato la delibera relativa alla concessione ventennale e gratuita (e rinnovabile) dell’ex-Mattatoio di Testaccio all’Università Roma Tre. E l’Ateneo ha “ripagato” questa iniziativa della Giunta e del Consiglio comunale, avviando a tempo di record la progettazione del recupero di 8 padiglioni dell’ex Mattatoio, per una superficie di circa 7mila metri quadrati. Una riqualificazione del patrimonio del Comune e una nuova occasione di socialità per la città e i suoi cittadini. Nell’intervento di recupero è prevista la realizzazione di una nuova biblioteca, di laboratori, spazi espositivi aperti alla cittadinanza e aree destinate a studenti e professori del Dipartimento di Architettura di Roma Tre, che “potranno godere delle sale e dei laboratori probabilmente più completi e più attrezzati tra tutte le sale scuola di architettura nel nostro Paese” ha commentato Paolo Desideri.
L’operazione di recupero promossa da Roma Tre offre al Comune di Roma la possibilità di completare nell’ex Mattatoio quella “Città delle arti” dove sono confluite le presenze dell’Ateneo, dell’Accademia delle Belle Arti, del Palaexpo, del Macro. In totale oltre 50mila metri quadrati di nuova opportunità di incontri e di inclusione nel cuore di uno dei quartieri più vivaci della Capitale. Una “Città delle arti” che – nelle parole dell’assessore Zevi – “devi darsi ora un obiettivo ambizioso di offrire alla Città un calendario condiviso di iniziative e di proposte che nascano dai diversi partecipanti”, tra i quali il ruolo centrale dell’Università Roma Tre. E’ stato evocato l’esempio del Matadero di Madrid, come luogo che ha saputo trasformare il passato in un presente ricco di cultura e di creatività per la città. “Potremmo fare certamente meglio di Madrid” ha concluso il Sindaco Gualtieri.