La Commissione rivede al rialzo il deficit italiano che sale al 3% nel 2014, e scende a 2,7% nel 2015 “dopo aver incorporato la legge di stabilità e le misure addizionali annunciate il 27 ottobre, e sostenuto dal calo della spesa per interessi”. Quello strutturale sale a 0,9% nel 2014, per scendere a 0,8% nel 2015 e salire all’1% nel 2016. Il tasso di disoccupazione italiano “resta elevato ai suoi livelli storici” e si riflette “nell’attività economica depressa”: scrive sempre la Commissione Ue nelle stime economiche autunnali, che prevedono una disoccupazione al 12,6% per il 2014 e 2015. srive la Commissione UE “Rischi al ribasso sulle prospettive di crescita dominano ancora sulla scorta delle tensioni geopolitiche, la fragilità dei mercati finanziari, e il rischio di attuazione incompleta delle riforme strutturali” Gli investimenti “non ripartiranno prima del 2016” e quindi è attesa “una moderata crescita” del Pil dello 0,7% nel 2015 e dell’1,5% nel 2016. La fiducia degli investitori resterà bassa è sarà “una zavorra”. Inoltre si sottolinea che il deficit del 2014 sarà del 4,4% mentre a primavera era previsto al 3,9% e “continuerà a peggiorare” al 4,5% nel 2015, con un’impennata del debito: 95,5% nel 2014, 98,1% nel 2015 e 99,8% nel 2016. “Noi confidiamo che le nostre previsioni siano adeguiate. Restiamo sulle nostre previsioni” di crescita, “non ho nulla da aggiungere se non quello che è scritto nella legge di stabilità e nella nota del Def”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, commentando le stime Ue sulla crescita. “Noi confidiamo che le nostre previsioni siano adeguate, confidiamo che primi segnali sull’economia – quelli sul tasso di occupazione che è il più fedele – che abbiamo ricevuto non sono negativi, indicano rinnovata fiducia del nostro sistema industriale, manifatturiero e una possibilità di ripresa”,