Bulgaria, Croazia, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Olanda, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia, comunica la Commissione europea: “Questi Paesi devono continuare a lavorare per porre rimedio ai rispettivi squilibri, al fine di prepararsi alle sfide a lungo termine e agli choc futuri”. Dunque, spiegano da Bruxelles, sono ben 13 gli stati membri che, con il prossimo anno dovranno prestarsi ad “un’esame approfondito nel 2020, per identificare e valutare la serietà” dei loro squilibri macroeconomici.
Nello specifico, a presentare “squilibri macroeconomici eccessivi” sono Italia (per il VII anno consecutivo), Grecia e Cipro, gli altri dieci paesi, si legge, presentano sì squilibri macroeconomici, ma ‘senza ulteriori aggettivi’.
Inoltre, spiega ancora la Commissione, Belgio, Cipro, Grecia, Italia e Portogallo, presentano un debito pubblico che va oltre il 100% del Pil, a differenza ad esempio di Francia e Spagna che, seppur di poco, appaiono sono al di sotto di quella soglia.
Ed ancora. Prendendo in considerazione “anche il debito privato, in sette casi, come per il Belgio, Cipro, Francia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Regno Unito, un debito pubblico sopra il 60% del Pil si unisce ad un debito del settore privato che sorpassa le soglie previste nella valutazione della Commissione”.
Infine, lo scorso anno la percentuale del debito pubblico sul Pil è diminuita, “ma – viene spiegato – spesso meno del 2017, riflettendo un allentamento delle posizioni di bilancio e un raffreddamento della crescita nominale del Pil. Alcuni dei debiti più elevati, sempre in rapporto al Pil, non sono migliorati o sono persino aumentati nel 2018: il debito pubblico è rimasto invariato in Francia ed è aumentato a Cipro, in Grecia e in Italia”.
M.