Ci troviamo ancora una volta a rilevare nuove situazioni sulle quali i cittadini chiedono di fare chiarezza. Questa volta si tratta dellestensione della raccolta differenziata porta a porta nellintero territorio cittadino. La questione non è nuova e (giusto per dare uninformazione) il Comune di Ladispoli, sin dallanno 2011, ha incrementato le tariffe della TARSU, specificamente per lestensione della raccolta domiciliare in tutta la città, che però non è stata ancora attivata e di cui solo adesso si comincia a parlare. Fino a oggi, quindi, per più di tre anni, il Comune ha preteso il pagamento di un servizio che non è ancora stato attivato (e su questo tema ci riserveremo di verificare la possibilità di recupero delle somme indebitamente versate, per un servizio non corrisposto). Ma lattivazione che prende il via nei nostri giorni, registra alcuni aspetti che richiedono opportuni chiarimenti. Innanzitutto non si comprende quale tecnico abbia consigliato di attivare il servizio, proprio a ridosso dellestate, in una città di mare la cui popolazione raddoppia (e raddoppia anche la quantità da rifiuti da conferire) con migliaia di villeggianti ignari (specie se vengono in città solo il fine settimana) che, inevitabilmente, non consentiranno una regolare attivazione che risulta già complessa per gli stessi abitanti stanziali. Peraltro, chi ci scrive lamenta di non avere ricevuto adeguate informazioni sui luoghi, sui tempi e sulle modalità della raccolta e in particolare:
- di avere notizia di calendari contraddittori in ordine ai giorni e alla tipologia di rifiuto da conferire
- di non avere ricevuto né i contenitori, né le indicazioni per il loro ritiro
- di non sapere con certezza quali siano le zone oggetto della raccolta
Gli abitanti della zona nord del Cerreto ci dicono di non essere stati informati delle nuove modalità di raccolta, mentre gli abitanti della zona sud, lamentano di non conoscere il calendario reale, infatti, i rifiuti depositati davanti alle abitazioni, per il conferimento, non vengono raccolti. Si tratta di problemi ricollegati alla comunicazione e si apprende che, proprio per fare fronte a questi problemi (prevedibili) il Comune ha affidato un incarico specifico a una società, selezionata con indagine di mercato, a cui ha destinato la somma di ben 76.000,00 (leggasi settantaseimila euro !). Si evidenzia, proprio al riguardo, che tra gli atti pubblicati dal Comune di Ladispoli risulta la determinazione che destina la somma di 76.000,00 alla società prescelta, ma non cè alcuna notizia né delloggetto della prestazione richiesta, né dei tempi e delle modalità di attuazione. Il contratto pubblicato, infatti, fa riferimento ad allegati che non risultano pubblicati. Al riguardo si precisa che la normativa vigente in materia di trasparenza amministrativa prescrive (articolo 26 del decreto legislativo 33/2013) che Le pubbliche amministrazioni pubblicano gli atti di concessione delle sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese, e comunque di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati [ ], di importo superiore a mille euro. E inoltre che La pubblicazione [ ] costituisce condizione legale di efficacia dei provvedimenti e che la sua eventuale omissione o incompletezza è rilevata dufficio dagli organi dirigenziali, sotto la propria responsabilità amministrativa, patrimoniale e contabile per lindebita concessione o attribuzione del beneficio economico. Ci auguriamo, evidentemente, che la nostra sia stata una svista e che lincarico sia stato pubblicato, completo di tutte la parti richieste dalla legge, poiché, in caso contrario, non potrebbe dare luogo al pagamento del corrispettivo e potrebbe comportare spiacevoli situazioni di responsabilità amministrativa e contabile. Non intendiamo fare ricorso allaccesso civico, ma chiediamo allAmministrazione di volere assicurare che siano rispettati gli obblighi di trasparenza e di informazione riguardanti lincarico conferito, le modalità, i tempi di attuazione e le voci di costo che ne giustificano una spesa così ingente.