Un impero malavitoso che arrivava praticamente ovunque, colpito duramente dalla polizia di Reggio Calabria. Diciassette persone sono state arrestate in quanto considerate riconducibili al clan mafiosi dei Libri di Reggio Calabria.
Il blitz è scattato questa notte, e fra le persone arrestate dalla squadra Mobile ci sono anche personalità politiche impegnate sia in città che in regione, di diversi schieramenti.
Aggiornamento ore 6.00
Colpo al clan calabrese: la rete dei Libri su Reggio Calabria
I soggetti politici arrestati questa notte a Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione in contrasto della malavita, sono Alessandro Nicolò, ex capogruppo di Forza Italia oggi con Fratelli d’Italia; Sebastiano Romeo, capogruppo del Pd in consiglio regionale, e Demetrio Naccari Carlizzi, ex consigliere regionale e persona vicina a Renzi, oltre ad essere il cognato del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, indagato a piede libero.
Aggiornamento ore 7.00
Con un’organizzazione ben rodata, i Libri facevano affari con imprenditori e politici, ottenendo appalti in cambio di voti, ma anche altri tipi di favori.
Indagato a piede libero Demetrio Naccari Carlizzi, che avrebbe stretto uno “stabile, solido e proficuo” accordo con i clan più potenti a Reggio in vista delle elezioni comunali e regionali, “chiedendo per sé e per i candidati indicati i voti raccolti dai rappresentanti di ‘ndrangheta”.
Romeo è invece accusato di aver corrotto un funzionario della Corte d’appello di Reggio Calabria, il maresciallo della Guardia di Finanza, Francesco Romeo, offrendo un posto di lavoro ad una persona da lui indicata in cambio di informazioni coperte da segreto istruttorio.
Arrestati anche diversi imprenditori “insospettabili”: fra questi anche l’ex assessore comunale Demetrio Berna e il fratello Francesco, che detengono una importante impresa di costruzione oltre ad avere ruoli di rilievo nella locale Confindustria.
Aggiornamento ore 8.00