I Carabinieri di Colleferro hanno disarticolato due sodalizi criminali dediti allo spaccio di cocaina e hashish con lesecuzione di quattordici misure cautelari coercitive e numerose perquisizioni domiciliari. In particolare per 9 persone si sono aperte le porte del carcere, 4 sono state sottoposte agli arresti domiciliari e 1 allobbligo di firma. Loperazione è stata condotta da circa 100 Carabinieri del Gruppo di Frascati supportati da unità cinofile di Ponte Galeria e da un elicottero del Centro di Pratica di Mare.
I provvedimenti sono scaturiti a conclusione di una complessa attività investigativa condotta dai Carabinieri di Colleferro, avviata verso la fine dellanno 2012, sotto la direzione della Procura della Repubblica veliterna. Le attività tecniche eseguite unitamente ai servizi di osservazione e controllo hanno consentito agli investigatori di trarre in arresto cinque persone, di sequestrare circa 1000 dosi di stupefacente del tipo cocaina e hashish nonché di segnalare molti soggetti quali assuntori. Gli arrestati erano articolati in due distinti sodalizi criminali con base logistica nei comuni di Segni e Artena e operanti nella zona sud della provincia di Roma e nelle province di Latina e Frosinone. La clientela è risultata variegata per estrazione sociale ed età (da giovanissimi 20enni ad affermati professionisti 50enni). In particolare il sodalizio operante in Segni si è caratterizzato per le modalità violente utilizzate per il recupero del denaro non corrisposto dai clienti inadempienti, paventando la disponibilità di armi clandestine. Aveva inoltre notevole efficacia ai fini del recupero dei crediti nei confronti dei giovani assuntori, la minaccia di chiedere i soldi direttamente ai genitori. Due degli arrestati, un pregiudicato e un cittadino albanese di Valmontone, dovranno rispondere anche di sette furti in abitazione posti in essere fra Valmontone, Colleferro, Segni e Artena. Tra le persone arrestate vi sono: due fratelli imprenditori, due operai e un gestore di Bar in Segni; due fratelli operai in Gavignano; un disoccupato e un cittadino albanese in Valmontone e infine quattro operai in Artena.