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    Cognome materno? A Roma non funziona

    Cognome solo materno. Tra gli ultimi, che hanno scelto di non trasferire al figlio il nome del padre, ci sono stati Silvia Salis e Fausto Brizzi, la vice presidente del Coni e il regista romano che hanno così deciso di chiamare il loro bimbo Eugenio Salis, senza Brizzi.

    «Vogliamo dare un segnale culturale», avevano detto, spiegando che era importante dare un segnale, e con un neonato maschio hanno sentito che era il momento di farlo perché “viviamo in un Paese dove ogni giorno le cronache ci raccontano di uomini che continuano a credere le donne e i figli una loro “proprietà” disponendone a loro piacimento”.

    Ma a Roma, a un anno dalla sentenza della Consulta che ha annullato l’automatismo che voleva attribuito il cognome del padre ai figli, sono ancora rare le famiglie che hanno raccolto questa possibilità. Da giugno 2022 a oggi sono stati attribuiti 36 cognomi solo materni: 29 fino ad aprile 2023, e poi altri 7 fino al mese scorso.

    Resta dominante, nel doppio cognome, anche la formula per cui c’è prima quello paterno e poi quello materno: 875 casi, mentre hanno scelto la formula materno-paterno in 141.