“Tempio della musica techno fin dal anni ‘90”, così era definito il Cocoricò, celebre discoteca di Riccione diventata simbolo della movida romagnola. Ogni anno migliaia di giovani si ritrovavano a ballare sotto la piramide che ha ospitato i migliori dj del mondo. Un successo incredibile destinato però a finire. Il gruppo Cocoricò, che fa capo all’omonima discoteca, è stato infatti dichiarato fallito lo scorso 4 giugno dal Tribunale di Rimini.
Troppi i debiti accumulati con l’Agenzia delle Entrare per il mancato pagamento delle imposte. Un triste finale per una delle discoteche più rinomate d’Italia, che ha messo in piedi la sua ultima serata nella notte del 31 dicembre scorso. Da lì il nulla. Solo guai finanziari che si rincorrevano dal 2015, quando un contenzioso con la società (Dance&Love) del famoso dj Gabry Ponte aveva prodotto un debito di 250.000 euro che aveva portato anche al sequestro dei marchi ‘Cocoricò’, ‘Titilla’ e ‘Memorabili’.
Cocoricò, quattro anni di guai
I guai finanziari per la celebre discoteca di Riccione sono iniziati nel 2015, a cui si sono aggiunti diversi problemi legati alla sicurezza. È tristemente nota in questo senso la morte di un 16enne per abuso di droghe in pista. L’inizio del definitivo declino ha avuto vita all’inizio dello scorso gennaio, quando la Guardia di Finanza aveva diposto un sequestro preventivo per circa 800.000 euro. Il debito corrispondeva al mancato pagamento delle imposte emerso da un’operazione della Guarda di Finanza avvenuta nel 2018.
Un debito troppo cospicuo che ha portato al fallimento della società, nonostante gli sforzi profusi per cercare di ottenere l’apertura durante l’attuale stagione estiva. Niente da fare: il Cocoricò è sul viale del tramonto. La discoteca considerata da DjMag la prima in Italia e la 16esima al mondo ha fallito, portando con sé i ricordi estivi di migliaia di ragazzi che negli anni hanno affollato la discoteca di Riccione.