COCA PURISSIMA E CLIENTI IMPORTANTI: SGOMINATA UNA POTENTE ORGANIZZAZIONE CRIMINALE

Cinque individui arrestati in flagranza di reato, ed altre 16 persone colpite da ordinanza di custodia cautelare per i reati di associazione per delinquere finalizzata all’illecita commercializzazione di cocaina, detenzione, spaccio, estorsione, minacce, porto clandestino e ricettazione di armi da sparo. Sono i numeri dei quali si compone la maxi operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotta dai carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, rivolta agli assidui frequentatori dei salotti romani e nei locali notturni della ’Roma bene’. Le indagini hanno inoltre permesso agli inquirenti di sequestrare armi e droga. In realtà, dietro ’l’allegra spensieratezza’ che animava l’elegante popolo dellanotte, si muoveva una ’filiera’ di spacciatori di sostanza stupefacente (uno dei quali faceva continuamente più volte da spola ogni sera), che dai locali dell’area di Via Veneto, passava attraverso vari quartieri, San Giovanni, Anagnina e La Rustica, con un’unica ’sede’ in zona Casilina, dove è stata intercettata un’abile organizzazione criminale che da diversi anni operava a Roma e Provincia. Si parla di ’merce’ rara, la purezza della cocaina spacciata (principio attivo), è stata riscontrata pari al 97%. La mancanza di ulteriori raffinazioni lascia intendere che lo stupefacente è stato ’ricevuto’ di prima mano direttamente dall’organizzazione criminale. Dunque ci troviamo davanti a un’organizzazione di primo piano, capace di muoversi tranquillamente su scala internazionale. Gente dura, criminali esperti che non lesinavano ’complimenti’ quando c’era da riscuotere od incassare debiti. Ad esempio, un componente della ’banda’ è stato arrestato in flagranza di reato mentre, di notte, si aggirava tranquillamente come nulla fosse per le vie del Centro della città con indosso una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa, caricatore inserito e 5 cartucce. Urge infine sottolineare che, sebbene pusher e clienti frequentassero determinati locali del Centro, questi nulla hanno a che vedere con tali crimini. Tiene infatti a sottolinearlo Beatrice Iannozzi, proprietaria sia dello storico Jackie’o, che del Notorius, la qualke attraverso un comunicato si dice rammaricata per una situazione che, puntualmente, finisce per ritorcersi anche contro “chi da sempre lavora per il mondo del divertimento in modo pulito e trasparente. I locali come i nostri sono luoghi in cui si viene per passare una serata in allegria, anche volendo non potremmo certo perquisire i clienti prima di farli entrare. Dispiace davvero finire coinvolti senza colpa alcuna in qualcosa che con questo non c’entra nulla”. Anche perché, sottolinea, “Per una realtà come la nostra, che va avanti da 45 anni, quanto emerso da questa inchiesta rappresenta un gravissimo danno di immagine che penalizza non solo me, ma soprattutto le tante famiglie a cui questi locali danno lavoro”, afferma Beatrice Iannozzi all’Adnkronos. D’altra parte, sottolinea, ribadendo la totale estraneità dei due locali a quanto emerso dalle indagini”.
M.