Il programma Taglia bollette mette fortemente a rischio lintero settore delle energie rinnovabili, in primis del fotovoltaico, con ricadute negative su 50 mia imprese e 200 mila lavoratori. A lanciare lallarme è la segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Luigia Melaragni, dopo che il segretario nazionale Daniele Vaccarino per gli stessi motivi ha già scritto al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, a quello dellAmbiente, Gian Luca Galletti, e ai presidenti della commissione Ambiente di Camera e Senato, Ermete Realacci e Giuseppe Marinello. Si rischia la paralisi, dice Melaragni. Ciò che ci preoccupa spiega sono alcune misure in particolare. Si parla dellallungamento obbligatorio del periodo di incentivazione da 20 a 25 anni, dellincremento dei costi imposti alle fonti rinnovabili rispetto al loro effettivo impatto sulla rete, dellintroduzione degli oneri generali anche sugli impianti connessi a reti private, di nuove disposizioni in materia di controlli. Sullultima misura si concentrano i timori più forti. Il momento per il settore delle rinnovabili è già difficile, in seguito anche allabolizione degli incentivi. Il pericolo con il Taglia bollette è che si vadano a colpire, insieme agli impianti realizzati al di fuori delle regole a fini speculativi, anche quelli in cui gli errori sono solo formali. Cosa che in un momento di crisi come questo conclude la segretaria della CNA metterebbe ancora più in difficoltà che sta cercando di restare a galla: non può andarci di mezzo anche chi è in buona fede.