Clooney, un grande: Giannini in ‘Catch 22’ su Sky

Il boom negli Usa, lo colse nel 1974 con l’irresistibile ‘Travolti da un insolito destino’, accanto alla bravissima Mariangela Melato, sotto la regia di Lina Wertmuller (con la quale girerà molti altri film di successo), e da allora in America, Giancarlo Giannini è divenuto l’italiano per eccellenza: “In genere – conferma l’attore – quando serve il personaggio di un italiano, i registi americani chiamano sempre me”. E stavolta a chiamarlo sul set, dimostrandogli come vedremo grandissima stima, è stato George Cloneey (“Un uomo fantastico – afferma Giannini – come tutti i grandi non si arrabbia mai, è lì per giocare, e lo sa fare. Abbiamo giocato insieme”), che in Italia ha girato ‘Catch 22’, la serie ispirata alla seconda guerra mondiale (sulla scia del filmico ‘Comma 22’ degli anni ’70), che l’attore ha prodotto per Sky, pronta a vararla in ottobre.
“In realtà – racconta ancora Giancarlo ‘Settebellezze’ (dal noto film) – Io dovevo già lavorare con Clooney in passato, ma ero impegnato. A lui piaceva molto che io lavorassi con lui, mi ha mandato la sceneggiatura e mi è piaciuta, non è stato difficile. Mi ha mandato una registrazione di tutte le battute pronunciate in inglese dagli Stati Uniti, perché il mio personaggio, Marcello parla ovviamente inglese, anche se con accento italiano. George si è prodigato nel fare una cosa simile, è una cosa che non fanno in molti e lui l’ha fatto per me”.
Giannini, tra l’altro grande doppiatore (Al Pacino su tutti), già nel 1968 girò un film ambientato nella seconda guerra mondiale, ‘Lo sbarco di Anzio’, stavolta però l’ambientazine è quella della Roma appena liberata dagli alleati, con i tedeschi in fuga verso nord: “George – prosegue Giannini, che nella serie è Marcello, gestore di un bordello – è uno dei registi più grandi, e come tutti i grandi con cui ho lavorato, da Ridley Scott a Visconti, non ti dice quasi nulla. I registi bravi se ti scelgono sanno che tu sei giusto per quel personaggio, e sanno che tu stesso con la tua fantasia puoi dare di più. Il cinema è anche fantasia, e Clooney lo ha capito”.
M.