(Adnkronos) – La premier Giorgia Meloni alla conferenza sul clima di Sharm el Sheikh, dove oggi interverrà in sessione plenaria, nel quadro dell’impegno italiano alla riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030, assunto dell’Europa, e del raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050. Intanto mattinata di incontri bilaterali per la presidente del Consiglio. Il primo incontro della premier è stato con il ministro della Repubblica federale democratica di Etiopia, Abiy Ahmed. Meloni ha quindi visto il presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog. Ultimo round di questa prima parte di bilaterali, il faccia a faccia con il primo Ministro del Regno Unito, Rishi Sunak.
BILATERALI – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un incontro bilaterale “molto cordiale” con il Primo Ministro della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia, Abiy Ahmed. Il presidente del Consiglio ha espresso soddisfazione per la recente conclusione dell’”Accordo per una pace duratura attraverso la cessazione delle ostilità” tra il Governo etiopico e il Fronte di Liberazione del Popolo Tigrino ed ha sottolineato l’importanza di una sua efficace attuazione per il bene del popolo etiopico e la stabilità del Corno d’Africa.
Meloni e Abiy hanno richiamato gli storici rapporti bilaterali e discusso delle opportunità di rafforzamento dei legami economici soprattutto in campo energetico. Il Presidente Meloni ha sottolineato come la collaborazione con l’Africa sia centrale per la politica estera italiana.
COP27, I NEGOZIATI – Nei negoziati di Sharm El Sheik le posizioni dei 27 paesi membri saranno strettamente coordinate in ambito europeo, sulla base del costante raccordo che ha preceduto e che accompagnerà i negoziati. Tuttavia, non tutti i paesi hanno presentato impegni di riduzione delle emissioni altrettanto ambiziosi.
Come si evince dal rapporto pubblicato dal Segretariato della Convenzione il 27 ottobre scorso, infatti, l’insieme degli impegni non è sufficiente a mantenere l’innalzamento della temperatura al 2100 a 1.5 °C, come sancito dall’Accordo di Glasgow (Cop 26, novembre 2021), dov’è stato ribadito l’impegno di oltrepassare l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari l’anno nella Finanza per il Clima verso i Paesi in via di Sviluppo e altri paesi vulnerabili.
Senza contare che l’assenza alla Cop 27 di alcuni tra i principali paesi emettitori di CO2, come Cina, Russia e India, mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi della Conferenza. Sullo sfondo, resta la consapevolezza che la transizione giusta è uno degli elementi chiave riconosciuti dall’Accordo di Parigi per garantire che la transizione verso la decarbonizzazione dell’economia avvenga in modo equo. Questo significa, nelle aspirazioni dei protagonisti principali, non lasciare indietro nessuno, e garantire che l’azione globale e locale per il clima protegga il pianeta, le persone e l’economia.
L’ITALIA ALLA COP27 CON UN PADIGLIONE – A Sharm l’Italia ha un proprio padiglione che, durante le due settimane del vertice, ospiterà 40 eventi. Ai giovani e al loro ruolo nell’azione contro i cambiamenti climatici è dedicato un evento che si svolgerà il 15 novembre.
Al Padiglione verrà presentato il Fondo Italiano per il Clima. Al Summit G20 presieduto dall’Italia (ottobre 2021), l’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato l’impegno dell’Italia a mobilitare 1,4 miliardi di dollari l’anno per i successivi 5 anni per il Clima, rispetto ad una media di circa 500 milioni registrata negli anni precedenti. Per raggiungere tale traguardo è stato istituito dalla Legge di Bilancio 2022 presso il Ministero della Transizione Ecologica il Fondo Italiano per il Clima, con una dotazione di 840 milioni di euro. Scopo del Fondo è finanziare interventi volti al raggiungimento degli obiettivi fissati dagli accordi internazionali ai quali l’Italia ha aderito.
VON DER LEYEN – ”Dobbiamo fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per mantenere i 1,5 gradi a portata di mano. L’Europa mantiene la rotta”. Lo ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen mentre la Cop27 sul clima prende ufficialmente il via in Egitto con la partecipazione dei capi di Stato e di governo. ”Dobbiamo affrontare molte sfide, ma il cambiamento climatico è la più grande”, ha detto Von der Leyen aggiungendo che ”questa Cop27 dovrà tenere traccia delle promesse”.
JOHNSON – “Sono lo spirito di Glasgow”. Così l’ex premier britannico Boris Johnson ha aperto il suo intervento in occasione della Cop27, durante un evento organizzato dal New York Times e citando la conferenza dell’anno scorso in Scozia “Siamo andati oltre a Glasgow. Decine di paesi hanno deciso di abbandonare l’uso di veicoli alimentati da motori a combustione interna. Ci siamo anche uniti per proteggere le foreste che sono così cruciali per ossigenare il nostro pianeta”, ma ”non abbiamo trovato abbastanza contanti per fare tutto ciò che dobbiamo fare”, ha detto l’ex premier britannico.
Affermando che “Glasgow sia stata un punto fondamentale per la lotta contro il cambiamento climatico”, Johnson ha parlato della ”catastrofe morale e umana dell’invasione dell’Ucraina da parte di Putin” come motivo per rallentare i progressi della lotta al cambiamento climatico. “Ci saranno e ci sono molte vittime di quel grottesco errore di calcolo, ma credo che la lotta al cambiamento climatico sia stata una delle vittime collaterali più importanti”, ha aggiunto.
Rivolgendosi agli Stati Uniti, Johnson ha quindi detto di ritenere ”estremamente importante” che continuino il loro programma sui cambiamenti climatici, “guidando il mondo nell’aiutare i paesi ad adottare tecnologie pulite”. L’ex premier britannico ha detto che di ritenere che il presidente degli Stati Uniti ”Joe Biden lo capisca perfettamente” e chiarito che non risponderà ad alcuna domanda sull’ex presidente Donald Trump.
MACRON – “Abbiamo bisogno che gli Stati Uniti e la Cina accelerino” sui tagli alle emissioni e sugli aiuti finanziari. E’ l’appello rivolto dal presidente francese Emmanuel Macron a margine dei lavori della Cop27, con la sessione plenaria dei leader che si apre stamattina. “Gli europei stanno pagando – ha lamentato -. Siamo gli unici a pagare. Bisogna fare pressione sui Paesi ricchi non europei, dicendo loro: ‘Dovete pagare la vostra parte'”, ha detto.
SUNAK – “Oggi mi unirò ai leader di tutto il mondo alla Cop27. Per i nostri figli e nipoti, dobbiamo mantenere l’eredità di Glasgow e proteggere il futuro del pianeta”. Lo ha scritto il premier britannico Rishi Sunak, che partecipa a Sharm el Sheikh alla sessione plenaria della Conferenza dell’Onu sul clima.