(Adnkronos) –
Clima. Lo scorso 20 marzo l’International Panel on Climate Change (la struttura dell’ONU che studia al più alto livello scientifico i cambiamenti climatici e suggerisce linee d’azione ai policymakers) ha reso noto il suo ultimo rapporto (il sesto). Il tono del Rapporto è, a dire poco, preoccupato: detto in estrema sintesi, se non verranno adottate al più presto più incisive strategie di mitigazione nelle emissioni (soprattutto di anidride carbonica) sarà praticamente impossibile raggiungere gli obiettivi definiti negli Accordi di Parigi e mantenere al di sotto di 1,5 gradi centigradi l’aumento medio delle temperature globali. Questa è la soglia oltre la quale potrebbero scattare danni al clima del nostro Pianeta praticamente irreversibili (dal ciclo delle correnti marine negli oceani – fondamentali per le temperature delle terre emerse; allo stesso livello dei mari etc.). Gli scienziati del panel concludono sottolineando, tra l’altro, la grande iniquità dei danni climatici: infatti “i responsabili dei problemi ambientali non sono gli stessi che ne subiscono le conseguenze”. E’ vero; e ciò aumenta la responsabilità di tutti noi verso le future generazioni.
Cybercrime. Secondo un recentissimo studio di una delle agenzie specializzate dell’ONU riportato dai siti di settore americani, nel periodo del lockdown circa l’8% dei ragazzi entro i 17 anni che hanno usato la Rete per mantenere il contatto sociale (e sono il 90% del totale di quella categoria) sono state vittime di bullismo via Web. Molto elevato, e almeno altrettanto inquietante, viene segnalato l’aumento nel periodo di quarantena dei furti di identità in Rete o, più in generale, il furto dei dati sensibili. Questi fenomeni sono rimasti in costante crescita anche dopo il lock down e non riguardano solo i più giovani, anzi. In questi ultimi tempi bersagli prediletti del cybercrime sembrano essere le persone più anziane che si stanno affacciando in maniera crescente al Web, soprattutto per mantenere vivi i rapporti con figli, nipoti, parenti e amicizie lontane. C’è un modo per difendersi? Intanto partire dall’assunto che i cyberattacks vengono fatti sia attraverso e-mail sia tramite Social Media e Instant Messangers per cui la prima difesa è tentare di distinguere bene, prestando molta attenzione al contesto (chi sta scrivendo? Perché? Il messaggio è atteso? Lo stile del messaggio è normale? Ci sono precedenti?), un attacco di ‘phishing’ (la truffa informatica proprio rivolta a carpire dati personali e/o sensibili) da una e-mail o da un messaggio social legittimi. Tutto ciò è ben lungi dal garantire la protezione totale dai cybercriminali ma almeno renderà loro la vita molto più difficile.
Cinema. Per chi non lo ha visto lo scorso dicembre quando è uscito nelle sale, segnalo il film di Skolimoski EO, candidato anche agli ultimi Oscar. E’ la storia di un asinello da circo che, separato dalla sua padrona una acrobata, inizia un viaggio che lo porta in paesi e contesti diversi (anche in Italia). Anche se con passaggi piuttosto diseguali, un film con momenti di rara poesia. (Di Mauro Masi)