“La Presidenza italiana del G20 ha individuato le priorità per migliorare la sicurezza alimentare globale. Tra queste, l’impatto negativo dei cambiamenti climatici sarà al centro della Cop26 che l’Italia presiede con il Regno Unito. L’impatto negativo nelle tendenze delle precipitazioni, con la siccità, la desertificazione, aumenteranno esponenzialmente, a meno che non ci adegueremo. A Cop26, a Glasgow, vogliamo raggiungere un accordo ambizioso sul clima”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo al Pre-Vertice del Summit sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite, nella sede Fao a Roma.
“La crisi globale – ha aggiunto – ha spinto milioni di persone al di sotto della soglia di povertà. Condizioni meteorologiche estreme e interruzioni degli approvvigionamenti hanno contribuito all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. L’indice dei prezzi delle materie prime agricole registra un incremento del 30 % rispetto al mese di gennaio 2020 ed è prossimo ai livelli massimi degli ultimi otto anni. Di conseguenza, la piaga della malnutrizione si sta diffondendo. La malnutrizione in tutte le sue forme è diventata la causa principale di malattie e di morte”.
“Nel 2019, erano circa 690 milioni nel mondo le persone che soffrivano di fame”, ma si tratta di numeri destinati a salire drammaticamente, stando ai numeri dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura citati da Draghi, con la pandemia che “farà crescere il numero delle persone che soffrono di malnutrizione di 130 milioni, portando il totale a oltre 800 milioni. La crisi sanitaria ha generato una crisi alimentare”.
“La malnutrizione è divenuta la causa principale di morte: la pandemia aumenterà il numero di persone malnutrite di 130 milioni, portando il totale fino a 800 milioni. Abbiamo assunto l’impegno che i vaccini siano disponibili a tutti i paesi e dobbiamo fare altrettanto per garantire l’accesso al cibo: l’Italia ha spinto per la ‘Food Coalition’, composta oggi di 40 paesi, e abbiamo bisogno di più finanziamenti da governi e banche di sviluppo”, dunque di “garantire l’accesso al credito”, ha continuato il premier rimarcando come la pandemia abbia acuito la crisi alimentari del pianeta, rendendo il tema ancora più urgente.
“La lotta contro tutte le forme di malnutrizione va di pari passo con la salvaguardia dei regimi alimentari tradizionali e della diversità alimentare. Quasi 3 miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso a regimi alimentari sani. Nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale, quasi il 60 per cento della popolazione non può permettersi un’alimentazione sana”, ricorda .
“Dobbiamo promuovere abitudini alimentari sane preservando le culture alimentari tradizionali che sono state costruite nel corso dei secoli. Il G20 ha aperto la strada per il summit di settembre. Questo pre-summit è l’occasione per trasformare il modo in cui noi pensiamo, produciamo e consumiamo il cibo globalmente. Sono certo che le vostre proposte susciteranno un grande interesse e vi auguro grande successo”, conclude.